Secondo Amelio il cinema non ha il compito di dare risposte, ma di porre interrogativi. “Hammamet” non è un film politico e pone l’accento sulla fine della vita di un grande leader politico. Svariate scene sono state girate in Tunisia, presso la vera casa di Craxi, colui che lo stesso regista non considera un latitante, poiché tutti sapevano dove fosse domiciliato. Un film drammatico, di cui il racconto assume le sembianze di un thriller; fotografia della verità, ritratto di un carattere che appartiene ad un uomo pratico e mai completamente rassegnato, supportato principalmente dalla figlia Anita (nella realtà Stefania Craxi), all’interno di un contesto famigliare che rappresenta la base sulla quale si fondano le radici della sua sopravvivenza.
Dunque, un film sui sentimenti, in cui il talento interpretativo di Pierfrancesco Favino la fa da padrone; l’attore romano riesce a “definire” il senso di solitudine interiore dell’ex Presidente del Consiglio, grazie ad un esemplare trucco prostetico, un alto livello di immedesimazione ed una stupefacente capacità interpretativa. Amelio ambisce a rappresentare lo stato d’animo di Craxi, le opinioni sulle vicende giudiziarie spettano soltanto al pubblico. La fotografia di Luan Amelio Ujkaj è rappresentativa di un lavoro accurato, rende partecipe lo spettatore dello stato emotivo dei protagonisti, mentre la scrittura del film è firmata dallo stesso Amelio e Alberto Taraglio. “Hammamet” è un film sulla memoria, sulle umiliazioni e sulle relazioni interfamiliari. Ritratto di un uomo che non vedeva coraggio nel parlare male degli altri e non amava la lealtà degli stupidi.
Nel cast Livia Rossi (Anita), Luca Filippi, Silvia Cohen, Alberto Paradossi, Federico Bergamaschi, Roberto De Francesco, Omero Antonutti, Giuseppe Cederna, Renato Carpentieri e Claudia Gerini. Il film è prodotto da Pepito Produzioni con RAI Cinema, distribuito da 01 Distribution e Minerva Pictures Group.
(Fabio Di Berardino/alanews)
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