Secondo Ozpetek, tra i migliori esponenti del panorama cinematografico italiano, la genitorialità non è una “faccenda” genetica ma di sentimento, intelligenza ed integrità. Questo il punto di partenza che si confà all’esplorazione della dimensione narrativa del suo nuovo film, volta a descrivere la crisi di coppia tra Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo), condizione che muterà con la comparsa nelle loro vite di due bambini, affidatigli per alcuni giorni da Annamaria (Jasmine Trinca), amica di Alessandro.
Il regista e sceneggiatore italo-turco comprova nuovamente la capacità di creare mondi possibili, nei quali contrasta e semplifica le complicanze dei rapporti umani, che si originano all’interno della disparità sociale. I contenuti narrativi dell’opera prendono forma in una struttura filmica forte, capace di entrare in contatto con la sfera emotiva di uno spettatore intelligente, grazie anche alla colonna sonora di Pasquale Catalano, vincitore del Genie Award 2010 per la composizione delle musiche di “La versione di Barney”. Suggestive le canzoni di repertorio: “Aldatildik” cantata dalla cantautrice turca Sezen Aksu, “Luna Diamante” del duo Mina e Fossati e “Che Vita Meravigliosa” interpretata da Diodato.
La sceneggiatura è scritta con Gianni Romoli (coproduttore del film assieme a Tilde Corsi) e Silvia Ranfagni, mentre il montaggio di Pietro Morana definisce il ritmo del racconto, tramite un linguaggio che lega con armonia i momenti scenici pacati a quelli irrequieti. Il rigore visivo dell’opera è rafforzato dalla vivace fotografia di Gian Filippo Corticelli; tinte forti dai toni pastello esaltano lo stato umorale dei coprotagonisti Sara Ciocca, Edoardo Brandi, Serra Yilmaz, Cristina Bugatty, Filippo Nigro, Pia Lanciotti e Dora Romano. Barbara Alberti che riveste il ruolo della perfida Elena Muscarà, madre di Annamaria, stupisce per bravura in una parte che aderisce perfettamente alle sue capacità espressive. La composizione delle danze è affidata a Luca Tommassini.
Dunque, tra commedia e dramma l’autore riflette sulle dinamiche delle relazioni romantiche, attraverso un racconto sulla maturità e sulla consapevolezza; incide sul senso di responsabilità senza smancerie, a discapito dei tanti cliché che ancora oggi pervadono il nostro tessuto sociale e culturale.
(Fabio Di Berardino/alanews)
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