Categories: Spettacolo

Il valore dei piccoli gesti in “Onward – Oltre la magia”, l’ultima opera Disney Pixar

In un mondo fantastico abitato da unicorni e folletti i giovani fratelli elfi, Ian e Barley Lightfoot, scoprono, attraverso un incantesimo, la possibilità di rincontrare il padre, morto anni prima. Riusciranno nell’intento percorrendo un avventuroso viaggio costituito da numerose difficoltà.

“Onward – Oltre la magia” è un piccolo gioiello del cinema d’animazione, rappresentativo di una semplicità narrativa portatrice di molteplici contenuti, che s’innerva nell’impatto emotivo dello spettatore. Il film trova respiro all’interno di tematiche quali il progresso sociale, il legame fraterno e l’importanza della figura genitoriale. Ian e Barley, inizialmente caratterizzati da tormenti interiori irrisolti e successivamente mossi da un desiderio circoscritto da una forte determinazione, partiranno per un viaggio che li accompagnerà soprattutto alla ricerca di sé stessi; è all’interno del loro rapporto che i due adolescenti riusciranno a trovare la risoluzione alle loro malinconie, che si fondano sull’assenza di una figura paterna così ricercata.

Il film di Dan Scanlon (Monsters University) rivolge un pensiero incisivo al fatto che, spesso, non è necessario ambire ad una prospettiva lontana; soffermare la nostra attenzione verso le persone che vivono accanto a noi restituisce l’importante possibilità di un’interazione interpersonale, propensa a contribuire positivamente alle fasi della nostra maturazione, al contrario di una certa miopia che, se rivolta verso il prossimo, rafforza il pensiero inespresso alimentando le distanze tra gli individui. Le dinamiche dei rapporti umani diventano altresì complesse perché manca l’individuazione di un gesto improntato alla risoluzione dell’irrequietezza, vissuta alcune volte da coloro che sono attorno a noi.

Dunque, un’opera “adulta” che coinvolge e diverte, in cui il carattere ben delineato dei personaggi trova vigore nelle rispettive storie che li rappresenta. Il presente si nutre di nuovi obiettivi, e nel successivo viaggio interiore verranno trovati i pezzi mancanti di quel puzzle che ritrae il vissuto dei protagonisti.

Il regista scrive il film assieme a Jason Headley e Keith Bunin, mentre la fotografia è affidata a Sharon Calahan e Adam Habib. Il montaggio è di Catherine Apple e la composizione delle musiche è realizzata da Mychael e Jeff Danna. I doppiatori italiani sono Alex Polidori (Ian Lightfoot), Andrea Mete (Barley Lightfoot), Sabrina Ferilli (Laurel Lightfoot, madre dei due protagonisti), Fabio Volo (Wilden Lightfoot), Favij (spiritello), Raul Cremona (apprendista stregone), David Parenzo (cameriere) e Francesca Guadagno (Corey).

Fabio Di Berardino/alanews

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