Ornella Muti esprime la sua gioia per il David speciale che riceverà il 7 maggio ai David di Donatello. Con settant’anni di carriera, l’attrice ha brillato in commedie e drammi, collaborando con i migliori registi italiani e internazionali, creando un’illustre filmografia
Il 7 maggio 2025, durante la cerimonia dedicata alla 70ª edizione dei David di Donatello, Ornella Muti riceverà un premio speciale. Questo riconoscimento celebrerà non solo il suo straordinario contributo al cinema italiano, ma anche la sua lunga e variegata carriera. “Sono molto felice e onorata: ho apprezzato molto anche le parole di Piera Detassis”, ha dichiarato l’attrice, esprimendo la sua gioia per un premio che rappresenta una pietra miliare nella sua vita artistica. Ma cosa rende Ornella Muti una figura così iconica e amata?
Un viaggio attraverso la carriera di Ornella Muti
Nata a Roma il 9 marzo 1955, Ornella Muti ha esordito nel mondo del cinema all’età di soli quattordici anni, interpretando un ruolo nel film “La moglie più bella” di Damiano Damiani. Questo inizio precoce segna l’inizio di una carriera che l’ha vista navigare tra generi cinematografici, dal dramma alla commedia, trasformandosi in una delle attrici più versatili del panorama nazionale e internazionale.
Il suo vero breakthrough arriva nel 1974 con “Romanzo popolare” di Mario Monicelli, dove affianca due giganti del cinema italiano, Ugo Tognazzi e Michele Placido. La sua interpretazione è così incisiva che nel 1976, a soli vent’anni, riceve la Targa d’Oro ai David di Donatello. Questo riconoscimento non è solo un premio ai suoi talenti naturali, ma anche un segno della sua capacità di catturare l’essenza dei personaggi che interpreta, rendendola una delle attrici più apprezzate del suo tempo.
Collaborazioni con i grandi maestri del cinema
Nel corso della sua carriera, Muti ha collaborato con alcuni dei più rinomati registi italiani, come Dino Risi e Marco Ferreri. Con Risi, ha lavorato in pellicole come “La stanza del vescovo” e “Primo amore”, mentre con Ferreri ha creato un sodalizio che le è valso importanti candidature ai premi. La sua interpretazione in “Storie di ordinaria follia” le ha procurato una nomination come Migliore attrice protagonista al David, mentre “L’ultima donna” le ha fruttato un Nastro d’Argento.
Negli anni ’80, la Muti si è affermata come regina della commedia italiana, recitando in titoli di grande successo, come “Il bisbetico domato” e “Innamorato pazzo” al fianco di Adriano Celentano. La sua capacità di mescolare il dramma con la leggerezza le consente di conquistare il pubblico, rendendola un’icona di quel periodo.
Un’attrice senza confini
Ma Ornella Muti non si è limitata al solo cinema italiano. La sua carriera internazionale include ruoli in produzioni di grande richiamo, come “Flash Gordon” di Mike Hodges e “To Rome with Love” di Woody Allen, dove ha condiviso il set con nomi del calibro di Roberto Benigni e Penélope Cruz. Queste esperienze dimostrano la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a contesti diversi, mantenendo sempre alta la qualità della sua recitazione.
Riflessioni sul cinema contemporaneo
Intervistata di recente, Muti ha espresso il suo punto di vista sul cinema contemporaneo, sottolineando l’importanza di mantenere viva l’arte della recitazione. “Il cinema deve essere un rifugio per le emozioni, un luogo dove possiamo esplorare la nostra umanità”, ha affermato. Le sue parole risuonano come un invito a tutti i cineasti e attori a non dimenticare il potere del racconto, specialmente in un’epoca in cui il digitale e i contenuti veloci dominano il panorama.