Paolo Villaggio nel 2012 | Photo by Associazione Amici di Piero Chiara licensed under CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/deed.en) - Alanews.it
Nel corso degli anni, il nome di Paolo Villaggio è diventato sinonimo di comicità e di ironia italiana, ma dietro il personaggio pubblico si nasconde un padre profondamente affettuoso e generoso. Pierfrancesco Villaggio, suo secondogenito, ha recentemente condiviso ricordi toccanti e personali in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. In queste parole si riflettono le complessità di un rapporto padre-figlio, con tutte le sfide e le gioie che esso comporta.
Pierfrancesco, oggi 62enne e sposato con Elisabetta De Bernardis, hair stylist per il cinema, ricorda con affetto i momenti passati insieme a Paolo. “Ho dei ricordi bellissimi di quando andavamo insieme allo stadio a vedere la Lazio, la mia squadra del cuore, mentre lui era un tifoso della Sampdoria”, racconta con nostalgia. Questi piccoli dettagli raccontano di un legame solido, alimentato anche dalla passione per il calcio, che ha unito padre e figlio in un’epoca di spensieratezza.
Il figlio di Villaggio ha vissuto anche l’ombra della fama del padre, un aspetto della vita che a volte si è rivelato complicato. “Mi infastidivo quando ci interrompevano mentre stavo condividendo qualcosa di importante”, confessa Piero. Tuttavia, riconosce che la generosità di suo padre nei confronti dei fan era una delle sue qualità migliori, anche se a volte la pazienza veniva meno, specialmente a causa della malattia che lo aveva colpito nei suoi ultimi anni di vita.
Un altro aspetto del suo passato che Pierfrancesco ha condiviso è l’amicizia tra Paolo Villaggio e il cantautore Fabrizio De André. “Fabrizio veniva spesso a trovarci a Roma”, ricorda. “Quando uscivo per andare a scuola, lo trovavo spesso addormentato sul divano”. La presenza di De André, con il suo carisma e la sua arte, ha arricchito l’infanzia di Piero, rendendo la casa familiare un luogo vibrante di creatività e amicizia.
Tuttavia, la vita di Pierfrancesco non è stata priva di difficoltà. Ha rivelato di aver affrontato una battaglia con la tossicodipendenza, un tema che ha segnato profondamente la sua vita e quella della sua famiglia. “Mio padre non si è mai vergognato di me, né mi ha mai nascosto. Anzi, in alcuni casi si è esposto fin troppo”, ha affermato. Pierfrancesco ha trascorso tre anni in una comunità terapeutica fondata da Don Mario Muccioli, un percorso che ha vissuto con grande intensità.
La sua storia di recupero è segnata da momenti significativi, come il viaggio di ritorno in Italia con il padre e la madre. “Mio padre venne a prendermi a Los Angeles, dopo aver girato un film in Brasile. Ci fermammo a Parigi, poi andammo a Venezia, dove mi portò a mangiare all’Harry’s Bar, un posto che amavo”. Questo viaggio, apparentemente semplice, è diventato un simbolo di rinascita per Piero, un passo verso la sua nuova vita.
Parlando della sua riabilitazione, Piero confessa di essere stato inizialmente arrabbiato per essere stato portato in comunità. “Quando arrivammo, mi arrabbiai molto. Ma alla fine, è stata una scelta mia rimanere”. Una scelta che ha cambiato il corso della sua vita, facendogli scoprire non solo la libertà dalla tossicodipendenza, ma anche un nuovo modo di vedere il mondo e le relazioni.
Piero ha condiviso un momento particolarmente toccante: “Ho visto mio padre davvero felice quando ha vinto il Leone alla carriera a Venezia, ma anche quando ho smesso di drogarmi”. Queste parole rivelano l’intimo legame tra i due, un legame che si è rafforzato attraverso le sfide e le vittorie.
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