La cantante ha rivelato di soffrire di misofonia nel programma “Hot Ones” di Alessandro Cattelan. Ecco le caratteristiche del disturbo
Nell’ultima puntata della serie “Hot Ones“, condotta da Alessandro Cattelan e in onda su Rai Play, la giovane e talentuosa cantante Rose Villain ha rivelato un aspetto inaspettato della sua vita personale che ha colto di sorpresa i suoi fan: la misofonia. Con un tono sincero e diretto, ha condiviso: “Io ho un problema con le persone, soffro di misofonia e se la gente fa dei rumori io impazzisco“. Questa confessione non solo ha acceso l’interesse dei suoi sostenitori, ma ha anche sollevato domande su un disturbo ancora poco conosciuto e studiato.
Che cos’è la misofonia
Il termine misofonia deriva dal greco e significa letteralmente “odio per i suoni“. Si tratta di una condizione in cui suoni specifici, spesso comuni e quotidiani, provocano reazioni di forte disagio o irritazione. I suoni che più frequentemente scatenano questa reazione possono variare da persona a persona, ma solitamente includono:
- Rumori di masticazione;
- Suoni di respirazione;
- Ticchettio di una penna.
La misofonia si distingue da altri disturbi uditivi, come l’iperacusia e la fonofobia. Nell’iperacusia, il malessere è causato da un’eccessiva sensibilità ai suoni in generale, mentre la fonofobia è caratterizzata dalla paura di suoni specifici. La misofonia, invece, è legata a reazioni emotive intense a suoni specifici, spesso legati a comportamenti umani.
Storia e ricerca sulla misofonia
La prima menzione scientifica della misofonia risale al 2001, grazie al lavoro di Pawel J. Jastreboff e Margaret M. Jastreboff. Tuttavia, è solo negli ultimi anni che la ricerca su questo disturbo ha guadagnato attenzione. Studi recenti, a partire dal 2013, hanno iniziato a esplorare le caratteristiche della misofonia e a cercare di comprendere la sua prevalenza nella popolazione. È emerso che questo disturbo è associato a un’attivazione anomala di specifiche aree del cervello quando una persona è esposta ai suoni che scatenano la misofonia. Tuttavia, molte domande rimangono senza risposta: quanti sono realmente i misofonici? Si tratta di una condizione isolata o è spesso accompagnata da altri disturbi?
Aspetti neurologici e psicologici
Gli esperti suggeriscono che la misofonia potrebbe non essere direttamente collegata a patologie dell’apparato uditivo, ma piuttosto a un disturbo neurologico o psichiatrico. Alcuni studi preliminari hanno indicato che le reazioni a suoni specifici potrebbero attivare aree cerebrali implicate nella gestione delle emozioni e dell’attenzione. Inoltre, una componente psicologica sembra giocare un ruolo significativo; molte persone affette da misofonia segnalano di aver sviluppato questa sensibilità in età precoce, spesso in risposta a comportamenti familiari. Questo porta a una riflessione interessante: la reazione non potrebbe essere solo una risposta a un suono fastidioso, ma anche un giudizio morale su comportamenti considerati maleducati.
La misofonia, quindi, potrebbe rappresentare una forma di ipersensibilità che va oltre il semplice disturbo uditivo. La percezione di un suono come inaccettabile potrebbe essere influenzata da fattori culturali e sociali, rendendo la misofonia un fenomeno complesso e multifattoriale. La testimonianza di Rose Villain, quindi, non è solo una semplice confessione, ma un invito a considerare e comprendere un disturbo che, sebbene poco studiato, colpisce un numero crescente di persone. La sua apertura al dialogo su questa condizione potrebbe contribuire a una maggiore consapevolezza e comprensione della misofonia, aiutando a destigmatizzare un tema che merita di essere approfondito.