Teatro, Rezza: “Questa malattia sta creando stupidità, violenza e intransigenza”
“Finché la cultura sarà proprietà dello Stato non sarà dirompente”
SPETTACOLO (Roma). “Il teatro ci rimette sempre. A differenza del cinema, agli attori di teatro sono state impedite le prove e addirittura sono state date disposizioni registiche da parte del governo. Lo Stato è diventato regista. Il sogno di qualsiasi governo: fare quello che fa l’arte e che la politica non riesce a fare. Il teatro è in mano allo Stato e la cultura è sovvenzionata dal Ministero e finché sarà così non potrà essere dirompente”. Ha dichiarato l’attore e performer Antonio Rezza in un’intervista. “I teatri sono chiusi e le chiese sono aperte; sono state prese decisioni così illogiche che sconfinano nell’ingiustizia. Il distanziamento sociale è un espressione profondamente fascista e questa malattia oltre a far morire le persone sta creando un sottobosco di stupidità, violenza e intransigenza”. Ha concluso Antonio Rezza, vincitore del Leone d’oro alla carriera nel 2018 insieme all’artista Flavia Mastrella. (f.rostelli)
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