All’arrivo in Cina il pilota inglese ha chiarito cos’è successo tra lui e l’ingegnere di pista Riccardo Adami
La stagione di Formula 1 è iniziata con pochi alti e diversi bassi per la Ferrari, e il Gran Premio di Melbourne ha messo a nudo diverse problematiche che la Scuderia italiana dovrà affrontare. Dopo un esordio deludente, Lewis Hamilton, che ha debuttato alla guida della Ferrari SF-25, ha sentito il bisogno di rispondere alle critiche ricevute, chiarendo alcuni punti riguardanti il suo rapporto con il team e il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami. Ecco le sue parole.
Hamilton contro Adami: cosa è successo in Australia
Hamilton è stato coinvolto in un momento di tensione durante la gara australiana, dove le comunicazioni via radio con Adami hanno destato scalpore. In Cina, il sette volte campione del mondo ha cercato di mettere un freno alle polemiche affermando: “C’è stata una sorta di tira e molla tra noi, ma credo che le reazioni dall’esterno siano state esagerate. Non l’ho certo mandato a quel paese! La verità è che avevo dei problemi con la macchina e chiedevo solo di potermi concentrare”. Questa dichiarazione, sebbene tenti di placare le critiche, rivela anche le sfide che Hamilton e Adami stanno affrontando nell’adattarsi l’uno all’altro.
La necessità di un’intesa
Nonostante le difficoltà, Hamilton ha evidenziato la necessità di tempo per costruire un’intesa con il suo ingegnere, un aspetto cruciale in un ambiente competitivo come quello della Formula 1. “Adami ha già lavorato con altri campioni del mondo e anche tra di noi non c’è alcun problema“, ha detto l’inglese. È evidente che lil 7 volte campione del mondo non vuole che le sue parole vengano interpretate come una mancanza di rispetto nei confronti del team, ma piuttosto come un’espressione del bisogno di un miglioramento reciproco.
La critica a Verstappen
Un passaggio interessante del suo intervento è stato il confronto con Max Verstappen, il quale, secondo Hamilton, spesso viene giudicato con occhio diverso rispetto a lui. “Dovreste ascoltare le comunicazioni di altri piloti con i loro ingegneri – ha suggerito Hamilton – si sente ben di peggio. Pensate solo a come Verstappen ha trattato quel poveretto del suo ingegnere. Perché di loro non si parla mai? Si scrive solo quando le cose riguardano me”.
Preparazione per il Gran Premio di Cina
Passando alla preparazione per il Gran Premio di Cina, Hamilton ha rivelato che il team sta lavorando su un assetto diverso rispetto a quello utilizzato a Melbourne. “In Australia era la prima gara per noi, qualcosa di ben diverso dai test. Qui in Cina avrò un ruolo più attivo, suggerendo le modifiche che desidero a livello di assetto”, ha dichiarato con determinazione. Questa volontà di essere più coinvolto nelle decisioni tecniche è un segnale del desiderio di Hamilton di prendere in mano la situazione e contribuire attivamente al miglioramento delle prestazioni della Ferrari.
La Ferrari, reduce da un primo GP difficile, ha bisogno di ottimizzare la sua strategia e il set-up della macchina se vuole rimanere competitiva. Hamilton ha anche sottolineato che un piccolo dettaglio avrebbe potuto cambiare le sorti della gara di Melbourne. “Non per questo allora bisogna disperarsi. La motivazione all’interno del box è intatta e sono certo che non sarà l’Australia a definire la nostra stagione”, ha aggiunto. Questo spirito combattivo è fondamentale in un team come la Ferrari, che ha una lunga storia di successi ma anche di delusioni.