Il presidente del Coni: “L’Italia è un grande Paese ma che ha il difetto di saper pianificare poco, in Italia si pianifica poco. Scattano mille alibi e ce ne si riempie la testa. Extra-costi? Non possiamo commentare. Una cosa sono gli impianti, un’altra le dinamiche interne al Comitato”
Il presidente del Coni (Comitato Olimpico Nazionale italiano), Giovanni Malagò, ha recentemente fornito aggiornamenti positivi riguardo ai lavori per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, sottolineando che siamo in linea con il cronoprogramma stabilito. Durante l’evento “Il Foglio a San Siro”, Malagò ha affermato: “A che punto siamo con i lavori? Abbiamo guadagnato moltissimo del tempo perduto. Abbiamo ricevuto i complimenti a scena aperta dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio), ma c’è ancora molto lavoro da fare”.
L’importanza della preparazione
La preparazione per le Olimpiadi è un tema di grande importanza per l’Italia, un Paese che purtroppo ha storicamente mostrato difficoltà nel pianificare in modo efficace progetti di questa portata. Malagò ha messo in evidenza come spesso si ricorra ad alibi di varia natura, molti dei quali di carattere politico. “I primi anni sono stati condizionati da fattori e aspetti esogeni, come la pandemia di Covid-19 e le guerre, e abbiamo dovuto lavorare con diversi governi e interlocutori”, ha continuato Malagò, citando i cambiamenti di leadership da Conte a Draghi fino al governo Meloni. Questa instabilità ha sicuramente influito sul processo di programmazione e realizzazione dei progetti legati ai giochi olimpici.
Governance e decisioni operative
Un aspetto interessante sollevato da Malagò riguarda la governance del comitato organizzatore. “Siamo partiti con un modello chiaro, un consiglio di amministrazione e un amministratore delegato. Ora ci troviamo in una situazione diversa”, ha spiegato. Questo cambiamento di struttura potrebbe influenzare le dinamiche operative e la capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci, necessarie per rispettare le scadenze.
Tematiche di budget e preparazione atletica
Un tema che ha sollevato interrogativi è quello degli eventuali extra-costi legati ai lavori. Malagò ha preferito non entrare nel merito, affermando: “Siamo nel rush finale per quanto riguarda gli aspetti legati a tematiche di budget, e non è corretto commentare senza avere tutti i dati”. Ha inoltre chiarito che la questione degli extra-costi è complessa e differente a seconda che si parli degli impianti sportivi o delle dinamiche interne al comitato. “Non siamo autorizzati a dire nulla riguardo gli appalti e le opere in corso, poiché non ci interessa entrare in questa discussione”, ha aggiunto.
Oltre ai preparativi infrastrutturali, l’attenzione si concentra anche sulla preparazione degli atleti. Si sono recentemente svolti tre giorni di test sulla nuova pista da bob di Cortina, che hanno coinvolto le nazionali di slittino, bob e skeleton. Questi test non solo hanno rappresentato un’opportunità per gli atleti di familiarizzare con il nuovo tracciato, ma hanno anche incluso valutazioni tecniche effettuate dai tecnici dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni. Questi rilievi, condotti in collaborazione con i direttori tecnici federali Armin Zöggeler e Maurizio Oioli, mirano a ottimizzare le prestazioni degli atleti in vista delle competizioni olimpiche.
La pista di Cortina, che sarà uno dei palcoscenici principali dei Giochi, è oggetto di studi approfonditi, incluso il monitoraggio della distribuzione delle temperature del ghiaccio, un elemento cruciale per le performance degli atleti. Questa attenzione ai dettagli dimostra l’impegno del Coni nella preparazione di un evento di tale rilevanza e la volontà di garantire che gli atleti italiani possano competere al massimo livello.
In questo contesto di preparazione e pianificazione, le parole di Malagò offrono una visione di ottimismo, ma richiamano anche alla responsabilità di tutti gli attori coinvolti nel processo. La sfida ora è mantenere la rotta e assicurarsi che ogni aspetto sia curato nei minimi dettagli, affinché Milano-Cortina 2026 possa non solo rispettare le aspettative, ma anche lasciare un’eredità duratura per il futuro dello sport italiano.
E sul brutto infortunio rimediato da Federica Brignone? Malagò: “Io e lei abbiamo lo stesso obiettivo, il 6 febbraio 2026”
“L’ho sentita molto determinata, molto sul pezzo. Lei è una fuoriclasse anche in questo e ho raccontato prima che di fatto abbiamo la stessa scadenza: il 6 febbraio 2026. Noi abbiamo la cerimonia inaugurale e lei ha, se mi ricordo bene, le prove per la discesa libera a Cortina. Per cui ci dobbiamo fare trovare entrambi pronti”, ha detto Malagò, a margine dell’evento ‘Il Foglio a San Siro’. “Dopo la stagione di Brignone si partiva con dei numeri al plurale molto importanti in prospettiva olimpica. Poi è successo quello che è successo. Io parlo con lei come parlo con tutti gli atleti di vertice da dodici anni. Penso di aver parlato con tutti anche nei momenti brutti, nei momenti complicati, nei momenti difficili”, ha spiegato il presidente del Coni.