Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha recentemente condiviso una riflessione profonda sullo sviluppo del tennis nazionale, sottolineando che le vittorie ottenute dai nostri atleti sono il risultato di un lungo e meticoloso processo di preparazione. Durante un evento presso il Liceo Scientifico Statale Primo Levi di Roma, intitolato “Sky Up The Edit”, Abodi ha messo in luce come la Federazione Italiana Tennis (FIT) abbia fatto investimenti significativi nella formazione di giovani talenti, creando un ambiente fertile per la crescita sportiva.
Il valore della formazione
Abodi ha affermato con convinzione che il tennis italiano non vanta soltanto un campione come Jannik Sinner, attualmente numero uno al mondo, ma anche una solida infrastruttura di supporto. “Se Sinner è così, è perché dentro ha qualcosa di speciale, ma ciò non sarebbe possibile senza una scuola, ottimi maestri e buone infrastrutture”, ha dichiarato il ministro. Queste parole evidenziano l’importanza di un sistema che va oltre il singolo talento, abbracciando un approccio sistemico alla formazione sportiva.
Ritorno ai Giochi della Gioventù
Un aspetto cruciale del discorso di Abodi è stato il riferimento ai Giochi della Gioventù, un evento che segna il ritorno del tennis tra le discipline proposte dopo anni di assenza. “Non è un caso che il tennis sia uno dei contenuti di questi Giochi”, ha sottolineato, evidenziando come tale manifestazione rappresenti un’opportunità straordinaria per promuovere l’attività sportiva tra i giovani. Il ministro ha espresso la sua speranza che, oltre all’evento, rimanga viva la motivazione a praticare sport, un elemento fondamentale per il benessere fisico e mentale dei ragazzi.
Creare opportunità per i giovani
L’importanza di offrire opportunità ai giovani è un tema ricorrente nel discorso di Abodi. “Noi cerchiamo di mettere nella condizione di fare perché dare opportunità è fondamentale”, ha dichiarato, richiamando l’attenzione sull’importanza di creare un ambiente inclusivo e stimolante per tutti. La pratica sportiva non deve essere vista solo come un’attività competitiva, ma come un mezzo per divertirsi e socializzare.
Il ministro ha poi affrontato un tema più ampio, quello culturale, affermando che la vera sfida è predisporre una società che valorizzi il benessere. “Dobbiamo predisporci a star bene,” ha detto, sottolineando che l’obiettivo è che ognuno possa scegliere l’attività che lo fa stare meglio, alimentando così il benessere fisico e mentale. In questo contesto, la scuola viene descritta come “il luogo più democratico dove i diritti devono consacrarsi”, un’affermazione che evidenzia il ruolo cruciale delle istituzioni educative nella promozione di uno stile di vita attivo.
L’approccio di Abodi rispecchia una crescente consapevolezza del ruolo dello sport come strumento di crescita personale e sociale. Attraverso la promozione del tennis e di altre discipline, si mira non solo a formare campioni, ma anche a costruire una generazione di giovani più sani, più attivi e più consapevoli delle proprie potenzialità. La Federazione Italiana Tennis, sotto la guida di Abodi, si sta quindi trasformando in un modello di riferimento per altre federazioni sportive, dimostrando che il successo non si misura solo in vittorie, ma anche nella capacità di seminare per il futuro.