Un nuovo caso sconvolge l’ecosistema del tennis femminile: la denuncia della ucraina Lesia Tsurenko contro l’ex CEO della WTA Steve Simon
Il mondo del tennis femminile si trova attualmente in una fase di crisi, accentuata dalla recente denuncia di Lesia Tsurenko contro la WTA, l’organizzazione che gestisce il circuito professionistico. Questo caso non solo mette in evidenza le problematiche interne della WTA, ma solleva anche interrogativi più ampi sulla sicurezza e il benessere delle atlete in uno sport che, nonostante la sua popolarità, mostra segni di fragilità.
La denuncia di Lesia Tsurenko
Lesia Tsurenko, tennista ucraina che ha raggiunto il suo best ranking al numero 23 nel mondo nel 2019, ha deciso di ritirarsi dal tennis professionistico dopo una serie di eventi che l’hanno profondamente segnata. La sua denuncia è emersa in seguito a un episodio avvenuto durante il torneo di Indian Wells, dove ha subito un attacco verbale dall’allora amministratore delegato della WTA, Steve Simon. Questo episodio, purtroppo, non è stato un caso isolato, ma il culmine di un’esperienza traumatica che l’atleta ha vissuto nel corso della sua carriera.
Nel suo messaggio, Tsurenko ha descritto la sua esperienza come “terrificante” e ha rivelato che l’abuso morale subito ha avuto effetti devastanti sulla sua salute mentale, culminando in attacchi di panico e in un’incapacità di svolgere il suo lavoro. La sua denuncia non riguarda solo il singolo evento, ma un contesto di indifferenza e mancanza di supporto da parte della WTA, che avrebbe dovuto proteggerla sia come atleta che come donna. La tennista ha affermato di aver cercato giustizia all’interno dell’organizzazione, ma di essersi trovata di fronte a un muro di silenzio e indifferenza.
La fragile situazione della WTA
La fragile situazione della WTA non è nuova. Negli ultimi anni, sono emersi diversi casi di molestie e abusi all’interno del circuito, sollevando preoccupazioni riguardo alla protezione delle atlete. Un episodio emblematico è quello di Emma Raducanu, che ha subito molestie da uno stalker e ha vissuto un momento traumatizzante durante un torneo a Dubai, quando ha avvistato il suo molestatore in aula di tribunale. Inoltre, la situazione di Elena Rybakina, il cui allenatore è stato sospeso per accuse di comportamenti scorretti, evidenzia ulteriormente le lacune nella gestione delle denunce di abusi all’interno della WTA.
Necessità di cambiamento
La mancanza di una risposta rapida ed efficace da parte dell’organizzazione ha portato a discussioni sulla necessità di una ristrutturazione della WTA e sull’eventualità di una fusione con l’ATP, che potrebbe portare a una maggiore stabilità economica e una migliore protezione per le atlete. Tuttavia, le recenti accuse e la denuncia di Tsurenko mettono in discussione la capacità della WTA di garantire un ambiente sicuro e giusto per tutte le giocatrici. La strada da percorrere è lunga e complessa, e il futuro del tennis femminile dipenderà dalle decisioni che verranno prese nei prossimi mesi.