Il logo di TikTok sullo schermo di uno smartphone | Pixabay @antonbe - alanews.it
TikTok rischia il divieto negli Stati Uniti da sabato, a meno che non venga acquistato da un proprietario statunitense. Sono quattro i gruppi in corsa per un’offerta di 20 miliardi di dollari, ma ByteDance necessita dell’approvazione della Cina.
A partire da sabato, TikTok potrebbe essere ufficialmente vietato negli Stati Uniti, a meno che non venga acquisito da un proprietario statunitense. Questa situazione si inquadra nell’ambito di un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump, che aveva stabilito una scadenza di 75 giorni per risolvere le preoccupazioni relative alla sicurezza nazionale. La questione è complessa e coinvolge diversi attori, tra cui il governo cinese, che detiene il controllo su ByteDance, la società madre di TikTok.
Negli ultimi giorni, la pressione per trovare un acquirente è aumentata notevolmente. Almeno quattro gruppi hanno presentato offerte per rilevare l’app, cercando di evitare il divieto imminente. Tuttavia, la vendita è resa complicata dalla necessità di ottenere l’approvazione da Pechino, dato che ByteDance è un’azienda cinese e qualsiasi transazione significativa deve passare attraverso le autorità di quel paese. Secondo quanto riportato da Axios, l’amministrazione Trump sta cercando di mediare la situazione, ma le dinamiche geopolitiche rendono ogni passo incerto.
Uno dei gruppi che si è fatto avanti è composto da nomi noti nel panorama imprenditoriale americano. Tra i candidati spiccano Frank McCourt, noto per il suo coinvolgimento nella trasmissione “Shark Tank”, e Kevin O’Leary, imprenditore e investitore. Insieme ad altri investitori, hanno creato un consorzio chiamato “People’s Bid for TikTok”, proponendo un’offerta da 20 miliardi di dollari per l’acquisizione dell’app.
Inoltre, un’altra offerta è stata presentata da Jimmy Donaldson, meglio conosciuto come MrBeast, insieme al fondatore di Employer.com, Jesse Tinsley. Tinsley ha affermato che la loro proposta rappresenta una “soluzione win-win” per mantenere la piattaforma attiva, affrontando al contempo le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. La loro squadra include esperti in tecnologia e moderazione dei contenuti, pronti a garantire che la governance della piattaforma sia in linea con gli standard richiesti.
Il dibattito su TikTok non si limita solo all’acquisizione o al divieto. È anche diventato un simbolo delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, con le autorità americane che esprimono preoccupazioni sulla raccolta dei dati e sulla potenziale influenza straniera. TikTok, con la sua base di utenti giovani e attivi, ha un valore inestimabile nel panorama digitale, e la sua chiusura potrebbe rappresentare una significativa perdita per la cultura popolare e per il settore pubblicitario.
In questo contesto, il presidente Trump ha mostrato una certa apertura nei confronti delle trattative, suggerendo che potrebbe essere disposto a rivedere i dazi sui prodotti cinesi se Pechino accettasse di rinunciare a TikTok.
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti rimane incerto, ma l’interesse mostrato da diversi investitori evidenzia quanto la piattaforma sia considerata cruciale nel panorama mediatico contemporaneo. Con la scadenza che si avvicina, occhi e orecchie sono puntati su ogni sviluppo, in attesa di capire se il social network riuscirà a trovare un nuovo proprietario e a evitare il fatidico divieto.
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