L’Internet delle cose (IoT) ha portato ad un’esplosione di dispositivi connessi e alla generazione di enormi quantità di dati. Per gestirli in modo efficiente, sono emerse diverse soluzioni
L’Internet delle cose (IoT) ha portato ad un’esplosione di dispositivi connessi e alla generazione di enormi quantità di dati. Per gestirli in modo efficiente, sono emerse diverse soluzioni. Il fog computing rappresenta una soluzione intermedia tra l’edge computing e il cloud computing, consentendo di elaborare i dati in loco, sui nodi fog, anziché inviarli al cloud. Esploriamone le caratteristiche.
Il fog computing è una forma di calcolo distribuito che sposta l’elaborazione e l’archiviazione dei dati verso la periferia della rete, in prossimità di molti dispositivi IoT. Ciò riduce la necessità di affidarsi al cloud per le attività ad alta intensità di risorse, migliorando le prestazioni e riducendo la latenza.
Il mist computing, invece, spinge il concetto di fog computing ancora più avanti, portando il calcolo e l’archiviazione dei dati ancor più vicino all’edge. Ciò è spesso realizzato attraverso l’uso di dispositivi come i server di mist computing, che sono server a bassa potenza distribuiti in grande numero.
Ci sono molte ragioni per cui il fog computing viene adottato:
Il fog computing rappresenta una tecnologia che estende il cloud computing e i suoi servizi ai margini della rete aziendale, permettendo di spostare dati, applicazioni e altre risorse più vicino o direttamente presso i consumatori finali.
Esistono quattro principali tipologie di fog computing, tra cui:
Il fog computing offre numerose opportunità di applicazione, tra cui:
L’elaborazione dei dati ai margini della rete può migliorare le prestazioni e ridurre i costi in molte applicazioni. Ad esempio, l’analisi in tempo reale dei dati generati dalle auto connesse consente di implementare funzionalità come la guida autonoma.
Il fog computing rappresenta una soluzione ideale per applicazioni che richiedono una risposta in tempo reale, come i sistemi di controllo industriale, la videosorveglianza o i veicoli autonomi. Inoltre, può essere utilizzato per scaricare attività ad alta intensità di calcolo dai server centralizzati o per fornire backup e ridondanza in caso di guasti di rete.
Le principali caratteristiche del fog computing includono:
L’Internet of Things (IoT) è un sistema di dispositivi, sensori e software interconnessi che condividono dati e informazioni. L’efficacia dell’IoT risiede nella sua capacità di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati da fonti diverse, migliorando così l’efficienza, ottimizzando le operazioni e supportando decisioni migliori.
Il fog computing è un modello di elaborazione decentralizzata che porta l’elaborazione e l’archiviazione dei dati ai margini della rete nell’ambito dell’IoT. In altre parole, il fog computing sposta la potenza di elaborazione e archiviazione dei dati dalle server farm centralizzate alle reti locali in cui si trovano i dispositivi IoT.
Il modello di fog computing offre diversi vantaggi, tra cui la riduzione della latenza, il miglioramento della sicurezza e della privacy, e la maggiore scalabilità. Grazie alla sua architettura decentralizzata, l’elaborazione dei dati può avvenire in prossimità della periferia della rete, migliorando così le prestazioni. Inoltre, mantenere i dati e le applicazioni più vicini all’utente può contribuire a una maggiore sicurezza e privacy dei dati. Infine, la scalabilità del sistema può essere migliorata grazie alla possibilità di aggiungere risorse ai margini della rete.
Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi nell’utilizzo del fog computing. In primo luogo, le risorse disponibili possono essere limitate poiché il sistema si basa su dispositivi distribuiti. Ciò potrebbe influire sulle prestazioni e sulla capacità di gestire grandi quantità di dati. Inoltre, l’architettura decentralizzata del fog computing può essere complessa da implementare e gestire. Infine, poiché il fog computing è ancora una tecnologia relativamente nuova, potrebbe esserci una copertura limitata in termini di dispositivi e posizioni che lo supportano.
Il modello di calcolo distribuito noto come edge computing elabora dati e applicazioni vicino all’origine dati, ai margini della rete. In contrasto con il tradizionale modello centralizzato di cloud computing, in cui i dati e le applicazioni sono archiviati in una posizione centrale e accessibili tramite la rete. La differenza principale tra edge e fog computing è che l’edge computing avvicina il calcolo e l’archiviazione dei dati ai dispositivi ai margini della rete, senza estendere i servizi cloud e la connettività. Al contrario, il fog computing estende tali servizi ai dispositivi ai margini della rete.
Per fornire un’idea concreta, elenchiamo alcune piattaforme di fog computing.
Il fog computing si presenta come una soluzione promettente per gestire l’enorme quantità di dati generati dalle applicazioni IoT e dalla crescente mobilità degli utenti. La sua architettura distribuita permette di ottenere una maggiore efficienza energetica e di migliorare la latenza dei servizi, garantendo al contempo una maggiore sicurezza e privacy dei dati. Tuttavia, rimangono ancora alcune sfide da affrontare, come la necessità di standardizzare le interfacce tra i nodi fog e di sviluppare nuovi algoritmi di gestione delle risorse. In ogni caso, il fog computing rappresenta un’importante evoluzione dell’edge computing e del cloud computing, destinata a giocare un ruolo sempre più centrale nell’era digitale in cui viviamo.
Autore: Marco Marra
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