In un’epoca in cui tecnologia e tradizione si intrecciano sempre di più, Padova emerge come un fulcro di innovazione nel settore della birra grazie a un progetto pionieristico che sfrutta l’intelligenza artificiale. Questa iniziativa, cofinanziata da Smact con un investimento di 200 mila euro, è il frutto di una collaborazione strategica tra Omnia Technologies, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Accademia delle Professioni di Padova. L’obiettivo? Ottimizzare la qualità della birra e ridurre i costi di produzione.
L’innovazione alla base del progetto
Il progetto e la formula, denominata “Bridge”, sfrutta un modello avanzato di intelligenza artificiale per analizzare e interpretare un’enorme mole di dati. In particolare, il Birrificio di Padova di Birra Peroni ha fornito oltre 117 mila parametri che sono stati cruciali per la creazione di un modello predittivo. Questo approccio permette ai mastri birrai di identificare schemi operativi e di formulare previsioni, ottimizzando così i processi produttivi. “La vera sfida è stata integrare la tradizione birraia con l’innovazione tecnologica”, afferma Marco Rossi, uno dei ricercatori coinvolti nel progetto.
Un cambiamento necessario
La necessità di tale innovazione non deriva solo dal desiderio di migliorare la qualità della birra, ma anche dalla crescente pressione economica e dalla crisi energetica che molti settori stanno affrontando. I birrifici, infatti, si trovano a dover gestire costi sempre più elevati per l’energia e le materie prime. Grazie a Bridge, i produttori non solo possono monitorare in tempo reale i costi, ma anche pianificare la produzione in modo più efficiente, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse.
Un futuro più sostenibile
L’aspetto più interessante di questo progetto è la sua potenzialità di guidare il settore verso un futuro più sostenibile. Secondo un report del Ministero delle Politiche Agricole, il settore della birra in Italia è in continua crescita, ma necessita di modelli produttivi che siano rispettosi dell’ambiente. “Utilizzare l’IA per migliorare i processi produttivi significa non solo aumentare la qualità, ma anche contribuire a una produzione più responsabile”, afferma Elena Bianchi, esperta di sostenibilità nel settore alimentare.
Testimonianze dal campo
I mastri birrai, in particolare, si mostrano entusiasti di queste nuove tecnologie. “L’intelligenza artificiale ci offre strumenti che non avremmo mai immaginato di avere a disposizione”, dichiara Giovanni, un birraio con oltre vent’anni di esperienza. “Possiamo finalmente concentrarci su ciò che amiamo fare: creare birra di qualità, lasciando che la tecnologia gestisca gli aspetti più complessi della produzione”.
In questo scenario, Padova si prepara a diventare un modello per l’intero settore, dimostrando che la fusione tra tradizione e tecnologia può portare a risultati sorprendenti e innovativi.