Sono state rilevate due vulnerabilità distinte nel Trusted Platform Module (TPM) 2.0 che potrebbero causare la divulgazione di informazioni o l’escalation dei privilegi
Il TPM è una tecnologia basata su hardware che fornisce funzioni crittografiche sicure ai sistemi operativi dei computer moderni, proteggendoli dalle manipolazioni.
A novembre 2022, i ricercatori della Quarkslab, scoprirono difetti nelle revisioni 1.59, 1.38 e 1.16 del codice di implementazione di riferimento del modulo dai.
L’azienda ha concluso un processo di divulgazione coordinato con il CERT Coordination Center e il Trusted Computing Group (TCG), che produce la documentazione della libreria TPM 2.0.
I difetti si verificano durante la gestione di comandi TPM 2.0 dannosi con parametri crittografati nella funzione ‘CryptParameterDecryption’ definita nel documento TCG.
La prima delle due vulnerabilità (CVE-2023-1018) consiste in un errore di lettura out-of-bound, mentre la seconda (CVE-2023-1017) è descritta come una scrittura out-of-bounds. Questi problemi possono essere attivati da applicazioni in modalità utente, le quali inviano comandi dannosi a un TPM 2.0 che utilizza firmware basato su un’implementazione di riferimento TCG vulnerabile.
Tali difetti permettono di accedere in modalità di sola lettura ai dati sensibili (CVE-2023-1018) o sovrascrivere (CVE-2023-1017) i dati protetti disponibili esclusivamente per il TPM, come ad esempio le chiavi crittografiche.
Come correggere le vulnerabilità
Il Trusted Computing Group ha già pubblicato le correzioni.
I fornitori coinvolti possono risolvere i problemi passando a una delle seguenti versioni corrette della specifica:
- TPM 2.0 v1.59 Errata versione 1.4 o successiva
- TPM 2.0 v1.38 Errata versione 1.13 o successiva
- TPM 2.0 v1.16 Errata versione 1.6 o successiva
Lenovo ha pubblicato un avviso di sicurezza sui due difetti del TPM, segnalando che CVE-2023-1017 colpisce alcuni dei suoi sistemi che utilizzano il chip Nuvoton TPM 2.0.
Anche se le vulnerabilità richiedono l’accesso locale autenticato, il malware eseguito sul dispositivo potrebbe soddisfare tale condizione. Poiché il TPM è uno spazio che dovrebbe essere protetto anche dal malware eseguito sul dispositivo, la gravità di queste vulnerabilità non deve essere sottovalutata.
I consigli per evitare problemi sono di limitare l’accesso fisico ai propri dispositivi ai soli utenti attendibili, di utilizzare solo applicazioni firmate da fornitori affidabili e di applicare gli aggiornamenti del firmware non appena diventano disponibili per i propri dispositivi.
Autore: Marco Marra