L’indagine a carico di Don Samuele Marelli, ex responsabile degli oratori a Seregno, ha scosso profondamente la comunità locale, suscitando incredulità e indignazione. Le accuse di abusi sessuali che lo coinvolgono hanno sollevato un dibattito acceso fra genitori e giovani che partecipavano alle attività parrocchiali. Secondo le segnalazioni, Don Samuele avrebbe fotografato i ragazzi in situazioni compromettenti durante i campi estivi, scattando immagini di giovani sotto la doccia o mentre si cambiavano. Questo comportamento ha acceso un faro su un problema già noto, ma mai ufficialmente denunciato.
Le reazioni della comunità
La pubblicazione di un articolo sul Corriere ha dato il via a una serie di reazioni immediate, caratterizzate da incredulità e preoccupazione. Un padre di due giovani frequentatori ha commentato: «Molti mostrano incredulità, ma secondo me fingono. Le voci, negli ultimi due mesi, erano ormai oltre il pettegolezzo». Questo sentimento di incredulità si è mescolato a una crescente ansia, mentre venivano riportati episodi che avevano destato sospetti. Un altro genitore ha rivelato: “Durante le diapositive dei campi estivi, tra le foto di gruppo, spuntavano immagini dei ragazzi in situazioni compromettenti. Non si vedevano parti intime, ma qualche dubbio era venuto”.
L’allontanamento da Seregno
Il primo allerta su Don Samuele risale alla primavera del 2023, quando i membri del consiglio pastorale hanno notato comportamenti sospetti. Questo ha portato al suo allontanamento dall’incarico all’inizio del 2024, giustificato come una “necessità di un periodo di discernimento e recupero psicofisico”. Tuttavia, l’arcidiocesi ha confermato che durante le festività natalizie del dicembre 2023 erano giunte segnalazioni formali riguardo a comportamenti inappropriati. La nota ufficiale dell’arcidiocesi ha sottolineato l’importanza di allontanarlo per prudenza, suscitando reazioni contrastanti tra i membri della comunità.
L’indagine e il supporto alle vittime
Attualmente, è stata avviata una “indagine previa”, come previsto dalla normativa canonica, per verificare la fondatezza delle accuse. Gli atti sono stati inviati al Dicastero per la Dottrina della Fede e, nel giugno 2024, il Tribunale ecclesiastico ha avviato il processo canonico. Le testimonianze raccolte hanno rivelato che sarebbero almeno dieci i ragazzi coinvolti, e il numero continua a crescere. La polizia giudiziaria di Monza sta raccogliendo prove e dichiarazioni che potrebbero ampliare il quadro accusatorio.
In questo contesto, la diocesi ha informato i genitori sulla possibilità di presentare denuncia anche in sede statale, un passo importante per garantire giustizia. Le autorità ecclesiastiche hanno dichiarato di voler offrire assistenza e supporto a tutti coloro che si trovano in difficoltà, affrontando il trauma e le preoccupazioni che emergono da questi eventi drammatici. Professionisti qualificati stanno collaborando con la parrocchia per fornire supporto psicologico e ascolto alle famiglie.
Il caso di Don Samuele Marelli non rappresenta solo un episodio isolato, ma evidenzia un tema più ampio relativo alla protezione dei minori nelle istituzioni religiose. Negli ultimi anni, il tema degli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica ha guadagnato crescente attenzione, e la situazione di Seregno si inserisce in un contesto globale che richiede riforme e azioni concrete per garantire la sicurezza dei più vulnerabili.
La comunità di Seregno ora deve affrontare la difficile realtà di questi eventi e riflettere sul futuro delle sue attività giovanili. Le ferite inflitte da queste accuse richiederanno tempo per guarire, e la strada verso la riparazione della fiducia tra la comunità e le figure religiose sarà lunga e complessa.