Secondo un sondaggio, il 55% degli italiani ritiene che le cattive condizioni delle strade, tra cui buche e lavori non segnalati, siano una delle principali cause di incidenti
Il 55% degli italiani attribuisce alle pessime condizioni delle strade la principale causa di incidenti. Il Codice della Strada stabilisce l’obbligo per gli enti di garantire la sicurezza, mentre le buche continuano a creare problemi, specialmente nelle grandi città.
Le strade italiane, pur essendo fondamentali per la mobilità e la sicurezza dei cittadini, presentano spesso condizioni precarie. Secondo un sondaggio, il 55% degli italiani ritiene che le cattive condizioni delle strade, tra cui buche e lavori non segnalati, siano una delle principali cause di incidenti. La gestione e la manutenzione delle strade sono responsabilità degli enti pubblici, che, in base al Codice della Strada, devono garantire la sicurezza della rete viaria. Tuttavia, il problema delle buche rimane attuale, specialmente nelle aree urbane, dove la vita quotidiana di migliaia di automobilisti è compromessa.
Chi è responsabile per i danni causati da buche stradali?
La responsabilità per i danni causati da buche stradali ricade principalmente sull’ente proprietario o gestore della strada. Per le strade urbane, il Comune è l’ente responsabile; per le strade provinciali, regionali o statali, la competenza passa a Province, Regioni o ANAS. È importante sapere che l’ente pubblico ha l’obbligo di mantenere la strada in condizioni di sicurezza e di segnalare tempestivamente eventuali pericoli.
L’articolo 2051 del Codice Civile italiano stabilisce il principio di responsabilità oggettiva del custode, il che implica che l’ente è responsabile per i danni causati dalle strade di sua competenza, a meno che non riesca a dimostrare un caso fortuito. Inoltre, la responsabilità può derivare anche dall’articolo 2043, che stabilisce la responsabilità aquiliana basata sulla colpa dell’ente. Se l’ente non ha adottato misure adeguate di manutenzione o segnalazione, può essere ritenuto colpevole.
Quali prove devo raccogliere per ottenere il risarcimento?
Raccogliere prove è essenziale per ottenere un risarcimento dopo un danno causato da una buca stradale. L’onere della prova grava sul danneggiato, che deve dimostrare l’accaduto, il danno subito e il nesso di causalità tra il dissesto stradale e il sinistro. Ecco alcuni suggerimenti utili:
- Fotografie e video: Documentare la situazione è fondamentale. Scattare foto della buca, evidenziando la sua profondità con oggetti di riferimento, e filmare il contesto stradale possono fornire prove decisive.
- Annotazioni dettagliate: Prendere nota della data, ora e delle condizioni meteorologiche al momento del sinistro è cruciale. L’uso della geolocalizzazione può fornire ulteriori dettagli utili.
- Testimonianze oculari: Se ci sono persone che hanno assistito all’incidente, le loro dichiarazioni possono rafforzare la propria posizione.
- Verbale delle autorità: Se le autorità intervengono e redigono un verbale, questo documento diventa una prova ufficiale del dissesto stradale.
- Documentazione dei danni: Raccogliere preventivi e fatture per le riparazioni, ricevute per il carro attrezzi e relazioni del meccanico aiuta a dimostrare l’entità del danno subito.
Risarcimento danni veicolo: la procedura
La procedura per ottenere il risarcimento dei danni al veicolo causati da una buca stradale si articola in due fasi principali: la fase stragiudiziale e quella giudiziale.
Fase stragiudiziale
Questa fase rappresenta il primo passo per ottenere il risarcimento e può evitare un lungo contenzioso. È necessario inviare una lettera di richiesta danni all’ente proprietario della strada. Questa comunicazione, di solito effettuata tramite raccomandata A/R o PEC e redatta con l’assistenza di un legale, rappresenta una diffida stragiudiziale. L’ente responsabile può accettare la richiesta, proporre una transazione o negare il risarcimento. In caso di negazione, è consigliabile tentare una mediazione o una negoziazione assistita tramite avvocati.
Fase giudiziale
Se la fase stragiudiziale non produce risultati, si può procedere con un’azione legale. L’avvocato dovrà predisporre l’atto di citazione, indicando le parti coinvolte e presentando le evidenze a sostegno della richiesta di risarcimento. La competenza del giudice dipende dall’importo del danno: il Giudice di Pace per danni fino a 5.000 euro e il Tribunale Ordinario per danni superiori. Durante il processo, il giudice potrebbe disporre una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) per valutare le cause del danno e la sua entità economica. Se il giudice riconosce la responsabilità dell’ente, verrà stabilito l’importo del risarcimento, comprensivo delle spese legali.
In quali situazioni potrei non ottenere il risarcimento?
Ottenere il risarcimento per danni causati da una buca stradale non è sempre garantito. Ci sono diverse circostanze in cui la richiesta può essere respinta.
Caso fortuito
Il caso fortuito è la causa principale di rigetto. Se l’ente dimostra che la buca si è formata improvvisamente e in modo imprevedibile, potrà liberarsi dalla responsabilità. Ad esempio, una buca che si apre immediatamente prima dell’incidente, senza che l’ente avesse il tempo di ripararla, può essere considerata un caso fortuito.
Concorso di colpa dell’automobilista
Se il danneggiato ha contribuito al sinistro con un comportamento imprudente, il risarcimento può essere negato o ridotto. La guida distratta, come l’uso del cellulare, può portare a un riconoscimento di concorso di colpa.
Presenza di segnaletica di pericolo
Se l’ente aveva adeguatamente segnalato il pericolo, ad esempio con cartelli stradali, può essere esente da responsabilità. La giurisprudenza stabilisce che una segnaletica chiara ed evidente esclude la responsabilità dell’ente.
Prescrizione del diritto al risarcimento
Infine, è importante ricordare che il diritto al risarcimento per danni da buca stradale si prescrive in cinque anni. Se la richiesta viene presentata dopo questo termine, il risarcimento sarà negato. È consigliabile inviare la lettera di richiesta all’ente responsabile appena possibile per evitare di incorrere nella prescrizione del diritto al risarcimento.