Milano soffre un forte calo del 3,7% su Piazza Affari, raddoppiando i ribassi dei futures americani dopo la risposta cinese ai dazi statunitensi. I titoli farmaceutici come Recordati e i petroliferi come Saipem ed Eni subiscono perdite significative.
Le recenti vendite su Piazza Affari hanno segnato una giornata decisamente negativa per il mercato azionario italiano, con un calo del 3,7%. Questo ribasso si inserisce in un contesto di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, amplificato dalla risposta di Pechino ai dazi imposti dall’amministrazione Trump. La reazione del mercato riflette un clima di incertezza che ha spinto gli investitori a liquidare le proprie posizioni, temendo ulteriori sviluppi sfavorevoli.
Si sono infittite le vendite su Piazza Affari, come sugli altri listini, che perde ora il 3,7%, il doppio dei futures sugli indici americani dopo la risposta della Cina ai dazi Usa, alzando il livello della guerra commerciale. Pesano Recordati (-6,8%) in forte ribasso con tutti i titoli farmaceutici europei per l’annuncio di nuovi dazi sui medicinali da parte di Trump. A Stoccolma (-4,2%) Novo Nordisk capitombola (-6,45%) così come Roche (-5,7%) e Novartis (-6,6%) a Zurigo (-4%). Male anche i petroliferi: a Milano Saipem (-7,1%) ed Eni (-6,6%) col petrolio che flette del 3,5%.
Titoli in ribasso
Tra i titoli più colpiti, Recordati ha registrato un ribasso del 6,8%, rappresentando una reazione negativa del settore farmaceutico europeo all’annuncio di nuovi dazi sui medicinali. Anche aziende leader come Novo Nordisk, Roche e Novartis hanno subito forti flessioni, con cali rispettivi del 6,45%, 5,7% e 6,6%. L’effetto domino delle notizie sui dazi ha generato vendite indiscriminate su titoli precedentemente considerati stabili, intensificando la preoccupazione tra gli investitori.
Settore energetico in crisi
Anche il settore energetico ha subito un duro colpo, con Saipem e Eni in calo del 7,1% e 6,6%, rispettivamente. La flessione del prezzo del petrolio, scesa del 3,5%, ha aggravato ulteriormente la situazione per le aziende del settore, già provate da un contesto globale incerto. Questi sviluppi hanno alimentato ulteriori timori riguardo alla sostenibilità delle performance aziendali nel breve termine.
Impatto a lungo termine
In questo scenario turbolento, gli analisti si interrogano sull’impatto a lungo termine delle tensioni commerciali sulle economie europee e globali. È evidente che la guerra dei dazi sta avendo ripercussioni che vanno oltre le frontiere nazionali, influenzando le strategie aziendali e le aspettative di crescita. Gli investitori dovranno monitorare attentamente gli sviluppi futuri, in particolare le reazioni di altri paesi coinvolti, che potrebbero complicare ulteriormente il quadro economico globale.