Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un avvertimento chiaro e deciso durante il 44° Forum della cultura dell’olio e del vino, organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier a Roma. In un contesto di crescenti tensioni economiche e politiche globali, il capo dello Stato ha evidenziato come i protezionismi immotivati possano danneggiare gravemente l’export italiano, un settore cruciale per l’economia del Paese.
Mattarella ha descritto le nuove tendenze di chiusura dei mercati come “incomprensibilmente autarchiche”, avvertendo che tali misure potrebbero compromettere settori di eccellenza come quello del vino e dell’olio. L’Italia, nota per i suoi prodotti alimentari di alta qualità, rischia di tornare a un’epoca in cui l’agricoltura era destinata principalmente all’auto-consumo, come nei primi anni del Novecento. “Produrre per l’auto-consumo”, ha affermato Mattarella, “non è una soluzione sostenibile e ci farebbe perdere il nostro posizionamento nel mercato globale”.
L’export italiano e le sfide globali
L’export rappresenta una parte fondamentale dell’economia italiana. Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), nel 2022, l’export agroalimentare ha superato i 50 miliardi di euro, con il vino e l’olio che costituiscono una quota significativa di questo valore. I produttori italiani hanno costruito nel tempo una reputazione sinonimo di qualità e tradizione, elementi che attraggono consumatori in tutto il mondo.
Tuttavia, l’emergere di politiche protezioniste, soprattutto in alcuni mercati strategici (come quello Usa), rappresenta una minaccia concreta. Mattarella ha messo in guardia contro il rischio che tali misure possano alimentare il fenomeno dell’“italian sounding”, ovvero prodotti che si spacciano per italiani senza avere le caratteristiche e la qualità che contraddistinguono le vere eccellenze del nostro Paese. Questo non solo danneggerebbe i produttori italiani, ma confonderebbe anche i consumatori, portando a un abbassamento della qualità generale dei prodotti sul mercato.
La necessità di mercati aperti
Durante il suo intervento, Mattarella ha richiamato l’importanza di mercati aperti e interconnessi come garanzia di pace e collaborazione globale. “Commerci e interdipendenza sono elementi di garanzia della pace”, ha affermato, ricordando che, storicamente, la contrapposizione tra mercati ostili ha portato a conflitti ben più gravi. La sua visione è chiara: i mercati aperti e le relazioni commerciali possono fungere da antidoto alle tensioni geopolitiche, creando legami che vanno oltre le semplici interazioni economiche.
La globalizzazione ha permesso all’Italia di affermarsi come leader in vari settori, con i prodotti italiani che sono apprezzati in tutto il mondo. Tuttavia, il protezionismo rischia di compromettere questi successi, isolando l’Italia in un contesto internazionale sempre più competitivo.
Un appello alle istituzioni
Mattarella ha espresso il suo forte sostegno per le istituzioni, esortandole a rimanere vicine alle eccellenze italiane. “Le istituzioni devono essere a fianco dei vostri sforzi e del vostro lavoro”, ha dichiarato, riconoscendo il contributo fondamentale che il settore agroalimentare offre alla vitalità della società civile e all’economia nel suo complesso. È un invito a tutti, dai produttori ai politici, a collaborare per garantire che la qualità e l’autenticità dei prodotti italiani non vengano compromesse.
La modernizzazione dell’agricoltura italiana
Un’altra dimensione del discorso di Mattarella riguarda la necessità di modernizzare l’agricoltura italiana, non solo per affrontare le sfide del mercato globale, ma anche per rispondere a esigenze ambientali e sociali. “Il futuro non si costruisce vivendo di nostalgie”, ha sottolineato, rimarcando che le innovazioni nel settore alimentare hanno portato a prodotti più salubri e controllati rispetto al passato. È un invito a guardare avanti, a investire in tecnologie e pratiche sostenibili che possano garantire il successo a lungo termine del settore.
La sfida è quindi duplice: da un lato, bisogna evitare il rischio di un ritorno a politiche protezioniste e autarchiche, dall’altro è fondamentale abbracciare il cambiamento e l’innovazione per rimanere competitivi nel panorama internazionale. Mattarella ha chiuso il suo intervento con un messaggio di fiducia nei confronti dei produttori italiani, sottolineando che la loro capacità di adattarsi e innovare è cruciale per il futuro del Paese. Il contesto attuale richiede una visione lungimirante e un impegno collettivo per proteggere e valorizzare le eccellenze italiane nel mondo, in un mercato sempre più globale e interconnesso.