Tensione al Pantheon per un sit-in contro il decreto Sicurezza. Gli attivisti della Rete No ddl Sicurezza si sono diretti verso Palazzo Chigi, tentando di superare il blocco delle forze dell’ordine. Dopo scontri e lanci di bottiglie, gli agenti hanno risposto con cariche. Presenti anche esponenti di Pd, M5s, Avs, +Europa e Cgil.
Un’atmosfera di forte tensione ha caratterizzato il sit-in di protesta contro il decreto Sicurezza, svoltosi ieri pomeriggio a Roma, in piazza della Rotonda, nei pressi del Pantheon. L’evento, organizzato dalla Rete No ddl Sicurezza, ha visto la partecipazione di numerosi attivisti e rappresentanti di vari partiti politici. L’incontro, inizialmente pacifico, ha preso una piega drammatica quando, poco dopo le 18.30, un gruppo di manifestanti ha tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine per dirigersi verso Palazzo Chigi.
Le preoccupazioni legate al decreto Sicurezza
La manifestazione ha messo in evidenza le crescenti preoccupazioni legate al decreto voluto dal governo, che, secondo i critici, mette a rischio i diritti civili e la libertà di espressione. Gli attivisti hanno esposto striscioni e gridato slogan contro le nuove norme, sostenendo che queste rappresentano un attacco alla democrazia e alla dignità delle persone. La risposta delle forze dell’ordine, dopo circa quindici minuti di tensione e lancio di bottiglie, è stata rapida e decisa: gli agenti hanno caricato utilizzando scudi antisommossa per disperdere i manifestanti.
La partecipazione politica e il significato della protesta
La manifestazione ha visto la presenza di esponenti di diversi partiti, tra cui il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e la CGIL. Tra i politici presenti, si possono citare Francesco Boccia e Filippo Sensi per il PD, le senatrici Aida Lopreiato, Elisa Pirro ed Elena Sironi per il M5S, e Riccardo Magi per +Europa. La partecipazione di figure politiche di spicco ha dimostrato l’importanza del tema, che ha unito diverse forze politiche sotto un comune obiettivo: opporsi a quelle che considerano misure repressive.
Critiche e contestazioni in altre città
Il decreto Sicurezza, introdotto per affrontare le sfide legate all’immigrazione e alla sicurezza pubblica, è stato oggetto di contestazioni anche in altre città italiane, dove simili manifestazioni si sono svolte in contemporanea. Le critiche si concentrano soprattutto sulla possibilità che queste norme possano limitare il diritto di asilo e aumentare la marginalizzazione di gruppi vulnerabili, come i migranti e le persone in difficoltà.