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Donna morta in mare a Cagliari, trovato un altro corpo: indagini per capire se è del fidanzato disperso

Il cadavere della giovane donna era stato rinvenuto mercoledì scorso nelle acque di Cala Fighera

Un tragico evento ha scosso la comunità di Cagliari, dove il corpo di una giovane donna è stato rinvenuto nelle acque di Cala Fighera, un anfratto del promontorio della Sella del Diavolo a Cagliari. La vittima, identificata come Manola Mascia, 29 anni, è stata trovata priva di vita mercoledì scorso, mentre proseguono le ricerche del suo fidanzato, Paolo Durzu, 33 anni, che risulterebbe ancora disperso. Accanto al corpo della ragazza è stato trovato un borsello con dentro documenti e cellulare del 33enne. Oggi, nella zona di Cala Fighera sono tornati i vigili del fuoco con il Nucleo Saf, le unità cinofile e i droni per ricerche a terra. In mare invece era presente la motovedetta della Guardia costiera che ha continuato a controllare tutta l’area della Sella del Diavolo. E nella giornata odierna, in una svolta drammatica, è stato scoperto un secondo corpo nella stessa area, che le autorità stanno esaminando per verificare se appartiene al giovane.

Il ritrovamento del corpo della donna

L’allerta è scattata mercoledì, quando il corpo di Manola Mascia è stato avvistato da alcuni passanti che hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. Accanto a lei, le autorità hanno rinvenuto un borsello contenente documenti e il cellulare di Paolo Durzu, aumentando così i timori per la sua sorte. Le ricerche del fidanzato, iniziate il 19 marzo, hanno visto l’impiego di diverse unità di soccorso, tra cui:

  1. Vigili del fuoco
  2. Nucleo SAF
  3. Unità cinofile
  4. Droni per monitorare il territorio

In mare, una motovedetta della Guardia Costiera ha continuato a pattugliare la zona circostante il promontorio della Sella del Diavolo.

Indagini in corso

Gli investigatori della squadra mobile sono attivamente impegnati a ricostruire gli eventi che hanno portato alla tragedia. Le prime indagini indicano che la coppia si trovava in un luogo particolarmente pericoloso. L’autopsia sul corpo di Manola, prevista per oggi, potrebbe fornire ulteriori dettagli ed elementi cruciali per comprendere le dinamiche della sua morte. Dall’esame esterno sul corpo, è emersa una ferita alla testa, che potrebbe essere riconducibile al risultato di una caduta dall’alto, ma non sono stati trovati segni di violenza.

Rischi dell’area di Cala Fighera

L’area di Cala Fighera è nota per le sue scogliere a picco sul mare, e il promontorio della Sella del Diavolo è frequentato da escursionisti e amanti della natura, ma presenta anche rischi significativi per chi non è esperto. La presenza di scogli e correnti forti può rendere pericolosa anche una semplice passeggiata. Questo ha portato gli investigatori a interrogarsi su cosa stesse facendo la giovane coppia in un luogo così remoto e rischioso.

Oltre alla ferita alla testa di Manola, si sta valutando se le circostanze della sua morte possano essere state influenzate da altri fattori. Alcuni testimoni affermano di aver visto la coppia nei giorni precedenti l’incidente, descrivendo un comportamento normale e senza segni di conflitto. Tuttavia, gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi e continuano ad esaminare ogni dettaglio.

Il corpo trovato oggi potrebbe rivelarsi decisivo per le indagini. Le autorità stanno ora effettuando accertamenti per identificare il corpo e vedere se possa effettivamente essere quello di Paolo Durzu. La speranza di trovare il giovane vivo si affievolisce con il passare del tempo, e la scoperta di un altro cadavere complica ulteriormente la situazione.

In questi momenti di incertezza, la comunità locale è in lutto. Amici e familiari di Manola e Paolo si sono riuniti per esprimere il loro dolore e la loro preoccupazione. I social media sono stati inondati di messaggi di sostegno, e molti hanno chiesto giustizia e chiarezza su quanto accaduto. La tragedia ha colpito profondamente non solo i familiari, ma anche chi conosceva la coppia e chi frequenta la zona di Cala Fighera.

La Procura ha aperto un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto, e gli investigatori sono concentrati sulla raccolta di prove e testimonianze. Si prevede che nelle prossime ore ci saranno ulteriori aggiornamenti sulle indagini e sull’identità del corpo trovato. Nel frattempo, la comunità rimane in attesa di risposte e spera che la verità emerga, portando con sé un senso di giustizia per le famiglie coinvolte in questa drammatica vicenda.

L’emozione è palpabile in città, mentre i cittadini si stringono attorno ai familiari di Manola e Paolo, sperando che la tragica vicenda non rimanga avvolta nel mistero, ma che possa dare avvio a una chiarificazione dei fatti e alla ricerca di eventuali responsabilità. La tragedia di Cala Fighera rimarrà impressa nella memoria collettiva, un monito sui pericoli che si possono nascondere anche nei luoghi più belli e amati.

Redazione

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