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È stata deportata politica e testimone della Resistenza, fu deportata nel campo di concentramento di Bolzano e fondò la sede locale dell’Udi
Virginia Manaresi, conosciuta come “Gina”, è deceduta a Imola all’età di 100 anni. Staffetta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale e deportata politica, è stata una figura emblematica della Resistenza italiana. La notizia è stata comunicata dal sindaco di Imola, Marco Panieri, che ha voluto rendere omaggio alla sua straordinaria vita.
Gina Manaresi ha trascorso un secolo di vita dedicando la sua esistenza alla lotta per la libertà e la giustizia. Nata a Imola il 26 novembre del 1924, ha vissuto in prima persona le atrocità del conflitto mondiale, operando come staffetta partigiana. Il suo coraggio e la sua determinazione l’hanno portata a subire la deportazione nei campi di concentramento nazisti, un’esperienza che l’ha segnata profondamente ma che non ha mai oscurato il suo spirito combattivo. Il sindaco Panieri, nel suo annuncio, ha lodato il suo impegno e il suo sacrificio, sottolineando come la sua vita rappresenti un esempio di resilienza e dedizione ai valori fondamentali della democrazia e dell’emancipazione femminile.
Gina Manaresi non è stata solo una testimone dei drammatici eventi storici, ma anche una custode della memoria collettiva. Nel corso degli anni, ha condiviso la sua esperienza con le nuove generazioni, partecipando a conferenze e incontri che hanno avuto l’obiettivo di mantenere viva la memoria della Resistenza. Lo scorso 26 novembre, la comunità imolese ha celebrato il suo centesimo compleanno, un evento che ha riunito amici, familiari e cittadini per rendere omaggio a una vita di lotta e impegno.
In occasione della sua scomparsa, è stata confermata una conferenza stampa dedicata all’80esimo anniversario della Liberazione, appositamente intitolata a Gina. Questo gesto ha voluto sottolineare l’importanza di mantenere viva la sua memoria, evidenziando come la perdita di una figura come Gina non segni la fine di un’epoca, ma imponga una nuova responsabilità nel trasmettere i valori per cui ha combattuto. La sua eredità continua a vivere attraverso le storie che ha raccontato e le vite che ha toccato.
La comunità di Imola e non solo piange la perdita di una grande donna e di un’eroina della Resistenza, la cui determinazione e forza rimarranno impresse nella memoria collettiva.
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