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Elio: “La canzone vincitrice di Sanremo è cantata con l’autotune, ascoltarla è stata un’umiliazione”

Cosa sta succedendo alla musica italiana? È davvero così difficile trovare un artista che sappia suonare, cantare e, soprattutto, emozionare? Queste domande rimbombano nella mente di chi ascolta Stefano “Elio” Belisari, il famoso cantautore e frontman di Elio e le Storie Tese. Intervistato dal quotidiano Il Giorno, l’artista non le manda a dire: “Il panorama musicale attuale è desolante”. La sua critica più affilata? La canzone vincitrice di Sanremo, un vero e proprio simbolo dell’odierna decadenza musicale.

“La musica di oggi non esiste”

Elio non ha peli sulla lingua. Il suo giudizio è netto e senza appello: “La musica di oggi non esiste”. Un’affermazione che provoca e sfida. Il rock contemporaneo, secondo il suo parere, non è altro che una copia sbiadita del rock degli anni ’70. E il rap? “Non per fare il nonno”, prosegue, “ma quella non è musica. È un assemblaggio, nel 90% dei casi, di roba preesistente fatta da gente che non sa suonare”. In queste parole si percepisce una frustrazione palpabile, un desiderio di rinnovamento che sembra lontano anni luce.

“Umiliazione assoluta: l’autotune”

Ma ciò che ha davvero segnato Elio è stata l’esperienza di ascoltare la canzone vincitrice di Sanremo. “È stata un’umiliazione”, confessa. L’autotune, un artificio tecnologico che dovrebbe correggere le imperfezioni vocali, viene denunciato come una stampella per artisti incapaci di reggere il peso del palcoscenico. “Vorrei vedere dei ventenni spaccare invece di andare in giro a cantare con l’autotune”, afferma con una passione che trasmette il suo amore per la musica autentica.

“I giovani musicisti e il fuoco che arde”

Elio non è un nostalgico senza speranza, anzi. Nonostante la sua amarezza, ha fiducia in alcuni giovani artisti che stanno emergendo. “Sia chiaro che non è tutto così”, puntualizza, “sul palco con me ci sono ventenni che suonano come dei draghi”. Queste parole sono un invito a riconoscere i talenti genuini, quelli che, nonostante le difficoltà, riescono a mantenere viva la fiamma della musica. La sua speranza è che i giovani musicisti possano ritrovare la passione e il fuoco che lui stesso ha portato sul palco per decenni.

“Un passo verso l’inclusione”

Elio non si limita a esprimere critiche, ma si impegna anche in iniziative di inclusione sociale. Dopo il tour previsto a Milano con “Quando un musicista ride”, il cantautore si prepara per il Concertozzo di Elio e Le Storie Tese, in programma il 4 e 5 luglio a Bassano del Grappa. Questo evento, giunto alla quarta edizione, ha come obiettivo l’inclusione dei ragazzi autistici. “Ogni anno abbiamo fatto un passetto avanti”, racconta, mostrando la sua determinazione a creare uno spazio per tutti nella musica, anche per chi è spesso escluso.

Redazione

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