Una foto di Benito Mussolini | Foto di pubblico dominio - Alanews.it
Matteo Ruggeri ha spiegato le ragioni che hanno spinto il consiglio comunale a rimuovere l’onorificenza al Duce
Negli ultimi giorni due comuni hanno revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: Salò e Casalecchio di Reno. Nella città in provincia di Bologna la decisione è arrivata nel corso di un consiglio comunale svolto giovedì 27 febbraio al quale non hanno partecipato gli esponenti di Fratelli d’Italia. Tutti gli altri gruppi in assemblea si sono espressi a favore della proposta presentata da Andrea Gurioli, assessore agli Affari istituzionali, Cultura, Memoria e Pace. Per comprendere meglio quanto avvenuto, abbiamo intervistato Matteo Ruggeri, il sindaco di Casalecchio di Reno.
Parlando della decisione di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, Ruggeri ha dichiarato che l’attuale amministrazione comunale si riconosce nei valori dell’antifascismo. “L’assessore Gurioli, che ha la delega alla memoria, ha pensato di fare una verifica per vedere chi aveva la cittadinanza onoraria nel nostro comune. Ci siamo così accorti che la cittadinanza onoraria a Mussolini permaneva ancora nel nostro comune, quindi abbiamo deciso in modo naturale di fare un atto per revocarla”.
Rispondendo alle dichiarazioni di Pietro Cappellini, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ha esortato a “non demonizzare un’ideologia, per quanto controversa o discutibile”, Ruggeri ha asserito che il fascismo “è stato condannato dalla storia e dalla nostra Costituzione”. Per il primo cittadino “tutti i fascismi e i nazionalismi” vanno condannati e combattuti. Ha anche espresso preoccupazione per la piega che l’Europa e altri continenti hanno iniziato a prendere negli ultimi anni: “Viviamo in un mondo in cui i regimi totalitari rischiano di superare il numero delle democrazie e questo è un problema, soprattutto per l’intera Comunità europea”.
Ruggeri ha spiegato che in passato altri comuni hanno revocato la cittadinanza onoraria ha Benito Mussolini, come Anzola dell’Emilia. “Credo che sia giunto il tempo che ognuno faccia la verifica, che magari può sembrare un fatto solo formale, ma invece è un fatto sostanziale, perché la nostra Costituzione dice che l’Italia è un Paese antifascista e per esserlo appieno è giusto togliere la cittadinanza al dittatore che ha portato l’Italia in guerra causando tantissime morti, firmato le leggi razziali, preso decisioni dubbie e moralmente deprecabili. Io credo sia giusto che venga tolta la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, non perché la storia vada cancellata, ma perché Benito Mussolini non merita di avere un riconoscimento come questo nelle cittadine del nostro Paese”.
Ma perché Casalecchio di Reno non ha tolto la cittadinanza a Mussolini prima del 2025? Il sindaco ci ha spiegato che in passato non era mai stata presa in considerazione l’ipotesi di fare una verifica. “Probabilmente si dava per scontato che Benito Mussolini non avesse mai avuto o non avesse più la cittadinanza onoraria a Casalecchio. L’assessore Gurioli ha voluto fare questa verifica perché essendo laureato in storia sa che in passato, soprattutto agli inizi del ventennio, c’era l’usanza di concedere la cittadinanza onoraria a Mussolini”.
Parlando di come sono cambiati nel tempo i criteri con i quali Casalecchio di Reno conferisce la cittadinanza onoraria, Ruggeri ha spiegato che c’è stato un cambiamento solo nella modalità formale, perché le procedure sono rimaste le stesse. La differenza principale è una sola: “Nel 1924 la cittadinanza onoraria a Mussolini venne concessa da un Consiglio Comunale che non era democraticamente eletto, mentre quello che ieri sera l’ha rimossa è stato scelto dai cittadini”.
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