NAPOLI – Nei prossimi giorni si svolgerà il primo sopralluogo dei consulenti della Procura di Torre Annunziata sul luogo del disastro della funivia di Castellammare di Stabia, che ha causato quattro morti e un ferito grave. Si indaga su possibile negligenze nei freni e nella cavo. In attesa di esami autoptici, le vittime includono persone di diverse nazionalità
Si avvicina il momento del primo sopralluogo dei periti nominati dalla Procura di Torre Annunziata, previsto nei prossimi giorni. Questo sopralluogo avverrà sul luogo del tragico incidente che ha coinvolto la funivia che collega Castellammare di Stabia al Monte Faito, dove lo scorso 17 aprile una cabina è precipitata, causando la morte di quattro persone e lasciando un ferito grave. L’evento ha suscitato un forte sconcerto e una sentita commozione nella comunità locale e non solo.
Dettagli del sopralluogo
Il sopralluogo vedrà la partecipazione di un pool di magistrati guidato dal procuratore Nunzio Fragliasso, che affiancherà i periti durante l’ispezione. Saranno presenti anche agenti della Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e membri del soccorso alpino, tutti impegnati a ricostruire la dinamica dell’incidente. Le prime informazioni raccolte indicano che la cabina, al momento della caduta, era ancora agganciata al cavo, un dettaglio che suscita interrogativi sull’efficacia dei freni. Gli inquirenti si concentreranno sulla funzionalità di questi dispositivi e sulle possibili responsabilità legate alla manutenzione.
Le ipotesi di Reato
I magistrati, tra cui i pubblici ministeri Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, stanno ipotizzando reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Questa indagine potrebbe portare all’iscrizione di indagati già nelle prossime ore, in seguito agli esami autoptici delle vittime. Tra coloro che hanno perso la vita, si contano nomi di persone di varie nazionalità, tra cui Janan Suliman, una giovane farmacista israelo-palestinese, e Elaine Margaret Winn, una turista britannica. Il bilancio umano della tragedia è aggravato dal fatto che il fratello di Janan, Thabet Suliman, è attualmente ricoverato in condizioni gravi.
Sicurezza dei sistemi di trasporto funiviario
L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei sistemi di trasporto funiviario in Italia, un tema che merita un’attenta riflessione per prevenire futuri eventi tragici. La comunità locale attende con ansia i risultati delle indagini e spera che si faccia luce su quanto accaduto, in un momento di grande dolore e smarrimento.