Nicola Fratoianni al Quirinale | Photo by Quirinale..it - Alanews.it
La Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è un momento fondamentale per riflettere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno mafioso. Quest’anno, il dibattito si è intensificato grazie alle dichiarazioni di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, che ha espresso forti critiche alle attuali politiche governative. Secondo Fratoianni, il governo dovrebbe focalizzarsi sulla lotta contro le mafie, piuttosto che attaccare i magistrati, i veri custodi della giustizia.
Fratoianni, impossibilitato a partecipare al corteo di Trapani, ha utilizzato i social media per sottolineare l’importanza dell’impegno collettivo contro la mafia. Ha affermato: “Oggi le mafie forse usano meno le armi, ma molto di più i soldi e i meccanismi dell’economia finanziaria.” Questa evoluzione della criminalità organizzata rende la lotta contro di essa ancora più complicata e insidiosa. Non si tratta solo di un problema di ordine pubblico, ma di una questione che tocca la dignità e la sussistenza di ogni cittadino onesto.
Fratoianni ha messo in evidenza che “la politica deve essere un argine contro le mafie, con l’esempio e con leggi adeguate.” La sua critica si concentra sulla direzione opposta che sembra prendere il governo attuale, guidato da Giorgia Meloni. In particolare, ha evidenziato come le recenti manovre legislative stiano complicando le intercettazioni per i magistrati e come le politiche di condono fiscale possano favorire la riciclabilità dei capitali mafiosi. Questi segnali, secondo Fratoianni, indeboliscono le capacità investigative della magistratura, un elemento cruciale nella lotta contro le organizzazioni criminose.
La percezione che lo Stato possa essere complice attraverso politiche inadeguate è un tema ricorrente. La mafia ha sempre prosperato nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni. Fratoianni lancia un appello non solo al governo, ma anche alla società civile, sottolineando l’importanza di un cambiamento radicale che coinvolga le nuove generazioni. È una battaglia collettiva, in cui ogni cittadino ha un ruolo fondamentale.
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Oggi, in questa giornata di commemorazione, l’Italia si inchina davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata”, ha scritto sui suoi profili social. Meloni ha descritto le mafie come un “nemico dichiarato della nostra democrazia,” esprimendo la volontà del governo di combattere ogni forma di mafia con determinazione”.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato in questa occasione, evidenziando l’importanza della memoria collettiva. Ha affermato: “I nomi delle vittime di mafia sono parte della nostra memoria collettiva,” richiamando l’attenzione sulla necessità di superare la rassegnazione e l’indifferenza. Secondo Mattarella, la mafia può essere sconfitta, ma ciò dipende dall’impegno di ogni cittadino e dall’azione delle istituzioni.
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