La commissaria europea Hadja Lahbib denuncia la situazione critica, con oltre 300 bambini morti dalla rottura del cessate il fuoco
La commissaria europea per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, ha espresso profonda preoccupazione per la grave situazione umanitaria a Gaza, dove oltre 140.000 persone sono state sfollate a causa dei conflitti in corso. Le sue dichiarazioni sono giunte in un momento critico, dopo la ripresa delle ostilità e la rottura del cessate il fuoco, che ha portato alla morte di oltre 300 bambini negli ultimi giorni.
La crisi umanitaria a Gaza
Lahbib ha descritto la situazione a Gaza come “profondamente allarmante”, sottolineando come molti civili stiano cercando di fuggire dalle aree colpite mentre sono sotto attacco. “La sofferenza della popolazione di Gaza deve finire”, ha ribadito, evidenziando che il blocco degli aiuti da parte di Israele, in atto da un mese, sta aggravando una crisi già insostenibile.
Il World Food Programme (WFP) ha avvertito che le scorte di cibo e forniture essenziali stanno per esaurirsi, lasciando la popolazione di Gaza intrappolata e vulnerabile. “Devono affrontare livelli insopportabili di morte, malattie, distruzione e fame”, ha dichiarato Lahbib, richiamando l’attenzione sul fatto che il diritto umanitario internazionale impone che gli aiuti umanitari raggiungano i civili in difficoltà senza ostacoli.
Richieste di cessate il fuoco e rispetto dei diritti umani
La commissaria ha esortato le parti coinvolte a tornare rapidamente a un cessate il fuoco duraturo e ha chiesto il rilascio immediato di tutti gli ostaggi. Ha anche insistito sul diritto delle persone sfollate di tornare alle loro case in modo sicuro e dignitoso, in conformità con le norme internazionali.
Questa situazione solleva interrogativi sull’applicazione del diritto internazionale e sull’uso degli aiuti umanitari come strumento di guerra, un comportamento vietato dal diritto internazionale. La comunità internazionale sta monitorando attentamente gli sviluppi, con la speranza che si possano trovare soluzioni pacifiche per alleviare la sofferenza dei civili nella regione.