MILANO – Oltre a Daniela Santanchè, tra i testimoni nel processo per false comunicazioni sociali in merito al caso Visibilia, figura Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale. Il dibattimento inizierà domani, sotto la presidenza di Giuseppe Cernuto, e prevede l’ammissione di nuove prove e la costituzione delle parti civili. Sallusti sarà interrogato riguardo un debito di 240 mila euro con Visibilia
Domani avrà inizio un processo che potrebbe segnare un momento cruciale per la politica italiana. Il caso Visibila, che coinvolge l’ex ministra del Turismo Daniela Santanchè, è al centro dell’attenzione per le sue implicazioni legali e economiche. Accusata di false comunicazioni sociali, Santanchè si trova a dover affrontare un dibattimento che promette di essere lungo e complesso. Tra i testimoni citati dalla difesa figura anche Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale e ex compagno della Santanchè, la cui testimonianza potrebbe risultare decisiva.
Il processo e i testimoni
L’udienza si svolgerà presso la seconda sezione del tribunale di Milano, presieduta dal giudice Giuseppe Cernuto. La lista dei testimoni include ben 36 nomi, tra cui piccoli azionisti esclusi dalla fase preliminare e Giuseppe Zeno, leader del gruppo. La prima fase del processo sarà dedicata alla costituzione delle parti civili, un passaggio fondamentale per chiarire le posizioni di tutti gli attori coinvolti.
Le implicazioni economiche
La situazione si complica ulteriormente con la richiesta di Santanchè di chiamare a testimoniare alcuni dipendenti di Visibila, nonché i revisori dei conti di Bdo Italia e Rsm. Questi ultimi hanno avuto un ruolo cruciale nella revisione dei bilanci della compagnia e potrebbero fornire informazioni vitali sulla gestione delle finanze. Tra i coimputati di Santanchè spiccano nomi noti come Dimitri Kunz e Giovanni Canio Mazzaro, che potrebbero anch’essi avere un ruolo significativo nel chiarire le dinamiche interne della società.
La testimonianza di Sallusti
Sallusti è atteso in aula per chiarire la sua posizione riguardo a un debito di 240.000 euro nei confronti di Visibila, un aspetto che potrebbe influenzare notevolmente la percezione pubblica del caso. Questo debito è stato parzialmente saldato con un versamento di 30.000 euro effettuato lo scorso novembre, e la sua testimonianza potrebbe gettare luce su questioni cruciali legate alla gestione economica della società.
L’accusa contestata dalla Procura è seria e potrebbe avere conseguenze significative non solo sul piano legale, ma anche su quello politico. La questione delle false comunicazioni sociali ha un impatto diretto sulla credibilità degli amministratori e sulla fiducia degli investitori, elementi fondamentali per il buon funzionamento di qualsiasi azienda.