Lampedusa, 21 aprile – Dopo il naufragio nel mare Maltese, il sindaco Filippo Mannino scrisse una lettera a papa Francesco e ad altre autorità, esprimendo il suo dolore per i 54 cadaveri accolti. L’incontro con il Papa fu poi annullato a causa di un infortunio
Nell’aprile del 2023, a seguito di un tragico naufragio nelle acque dell’area Sar maltese, il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, si è trovò a fronteggiare una situazione drammatica. Solo pochi mesi dopo essere stato eletto, si svegliò nel cuore della notte per ricevere la notizia che erano necessarie otto bare al molo Favarolo. Con il cuore pesante e un senso di impotenza, decise di indirizzare una lettera a Papa Francesco, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
La lettera al Papa
Nella sua missiva, Mannino espresse il suo profondo sconforto per la morte di 54 migranti, un tragico bilancio che si era accumulato da quando, nel giugno del 2022, aveva assunto il suo incarico. “Ero sindaco da appena nove mesi e già mi avevano portato una sessantina di cadaveri”, racconta oggi dopo aver appreso la notizia della tragica morte di Papa Francesco.
La sua lettera non era solo un grido d’allarme, ma anche una richiesta di sostegno spirituale. Mannino chiese al Papa di pregare per le vittime e di dargli la forza per continuare a gestire una situazione che sembrava sfuggire al suo controllo.
La risposta del Vaticano
La risposta del Vaticano fu stata rapida e significativa. Pochi giorni dopo aver inviato la lettera, Mannino ricevette una telefonata dalla Santa Sede: Papa Francesco desiderava incontrarlo. L’incontro venne fissato per il 26 aprile, ma purtroppo, a causa di un infortunio di Bergoglio, fu poi annullato.