TEL AVIV, 23 APR – Il ministro degli Interni giordano, Mazen Al-Faraya, ha annunciato il divieto delle attività del movimento dei Fratelli Musulmani nel Regno hascemita. La decisione segue lo smantellamento di una rete terroristica
Il recente ministro degli Interni giordano Mazen Al-Faraya ha annunciato la messa al bando del movimento dei Fratelli Musulmani, presa dopo lo smantellamento di una rete terroristica che operava nel Paese e il ritrovamento di esplosivi e missili. Questo provvedimento riflette le crescenti preoccupazioni riguardo alla sicurezza nazionale e l’intenzione del governo di agire con fermezza per prevenire ulteriori minacce.
Un’azione necessaria per la sicurezza nazionale
Il ministro ha dichiarato: “È stato dimostrato che membri dei Fratelli Musulmani sono coinvolti in attività che destabilizzano la Giordania e compromettono la sua sicurezza”. Questa affermazione evidenzia l’impegno del governo giordano nel mantenere il controllo sulla sicurezza interna e affrontare qualsiasi forma di estremismo. La decisione di bandire il movimento, che in passato ha avuto una certa influenza politica, potrebbe rappresentare una svolta significativa nella strategia del governo. Al-Faraya ha enfatizzato che “La Giordania mette al primo posto la sicurezza dei suoi cittadini”, sottolineando la determinazione del governo di affrontare qualsiasi forma di estremismo che possa minacciare la tranquillità del Paese. Il ministro ha ha comunicato una serie di misure drastiche, tra cui la confisca dei beni del movimento, la chiusura dei loro uffici e il divieto di qualsiasi attività, sia essa politica, sociale o economica.
Un contesto complesso
Fondati in Egitto nel 1928, i Fratelli Musulmani hanno sempre avuto un ruolo controverso in molti Paesi arabi, considerati da alcuni come un gruppo politico moderato e da altri come un’organizzazione estremista. In Giordania, hanno cercato di partecipare al dialogo politico, ma le recenti accuse di terrorismo hanno cambiato radicalmente il loro status. Il bando si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro il terrorismo nella regione, in cui la Giordania, con confini instabili come quelli con l’Iraq e la Siria, affronta sfide significative in materia di sicurezza.
Attivi in Giordania fin dagli anni ’40, i Fratelli Musulmani hanno rappresentato una forza di opposizione, spesso criticata per la sua avversione verso il regime monarchico. Tuttavia, la loro influenza è stata limitata rispetto ad altri paesi arabi, grazie a leggi restrittive e a un attento monitoraggio delle loro attività. Negli ultimi anni, la Giordania ha visto un aumento delle tensioni politiche e sociali, alimentate da crisi economiche e da un’influenza esterna sempre più forte, in particolare da parte dell’Iran e di organizzazioni jihadiste.
Implicazioni future
La decisione di bandire i Fratelli Musulmani avrà sicuramente ripercussioni sulla politica interna giordana e sulle dinamiche regionali. La reazione dei sostenitori del movimento dovrà essere monitorata con attenzione, poiché potrebbero emergere tensioni sociali. Inoltre, esperti di politica mediorientale avvertono che il bando potrebbe spingere alcuni membri verso l’estremismo, aggravando ulteriormente la situazione. Le autorità giordane hanno intensificato le operazioni di polizia e intelligence per smantellare cellule terroristiche e prevenire attacchi sul suolo nazionale, sottolineando l’importanza di un approccio proattivo nella gestione della sicurezza.