La Grecia ha annunciato un investimento storico di 25 miliardi di euro nel settore della difesa. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha descritto il piano come una trasformazione radicale delle forze armate, includendo l’acquisto di F-35 e altri armamenti avanzati.
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha recentemente annunciato un piano di investimento senza precedenti nel settore della difesa, destinando 25 miliardi di euro nei prossimi dodici anni. Questo progetto rappresenta il più significativo impegno finanziario nella storia delle forze armate greche e segna un cambio di rotta nella strategia di difesa del paese. Tale decisione arriva in un contesto geopolitico sempre più complesso e teso.
Dettagli dell’investimento
Il piano, descritto da Mitsotakis come la «trasformazione più drastica nella storia delle forze armate del paese», prevede misure volte a modernizzare e potenziare le capacità militari della Grecia. Tra gli aspetti principali dell’investimento, si evidenzia l’ampliamento delle forze armate attraverso l’acquisto di nuovi armamenti. La Grecia ha già siglato un accordo per l’acquisto di 20 caccia F-35, aerei di ultima generazione prodotti dagli Stati Uniti, le cui consegne inizieranno entro il 2028.
In aggiunta, il piano include l’acquisto di droni, strumenti radar avanzati e sistemi di difesa antimissile e antidroni. Queste acquisizioni mirano a rafforzare le capacità della Grecia nel fronteggiare minacce aeree e cyber, in un’epoca in cui la sicurezza informatica è diventata una priorità globale.
Aumento della spesa militare
Negli ultimi anni, la Grecia ha intrapreso un percorso di aumento delle spese militari, approvando un budget di 6,13 miliardi di euro per il 2024, cifra raddoppiata rispetto agli anni precedenti. Questo posiziona la Grecia tra i pochi paesi europei, come Polonia, Estonia e Lettonia, che dedicano oltre il 3% del loro prodotto interno lordo (PIL) alla spesa per la difesa. L’incremento della spesa militare è un trend osservato anche in altre nazioni europee, come il Regno Unito e la Germania, dove le preoccupazioni relative alla solidità delle alleanze militari sono cresciute.
Le decisioni di investimento della Grecia si inseriscono in un contesto di crescente tensione nei Balcani e nel Mediterraneo orientale, dove le relazioni con la Turchia rimangono tese. Le dispute territoriali e le divergenze su questioni energetiche hanno spinto Atene a rivedere la propria strategia di difesa e a garantire maggiore sicurezza nazionale attraverso l’ammodernamento delle forze armate.
Impatti sul mercato della difesa
L’annuncio greco ha attirato l’attenzione a livello nazionale e internazionale, suscitando l’interesse di industrie della difesa di vari paesi. Le aziende statunitensi, in particolare, potrebbero beneficiare in modo significativo di questo investimento, dato l’accordo già siglato per i caccia F-35. Inoltre, l’acquisto di tecnologia avanzata potrebbe favorire una maggiore collaborazione tra Grecia e Stati Uniti nel settore della difesa, rafforzando ulteriormente le relazioni bilaterali.
Anche le aziende europee potrebbero avere l’opportunità di partecipare a questo ampio piano di modernizzazione. La Grecia potrebbe considerare collaborazioni con produttori di armamenti in altre nazioni europee, cercando di diversificare le fonti di approvvigionamento e di evitare una dipendenza eccessiva da un solo paese, come gli Stati Uniti.
L’investimento greco nel settore della difesa non è privo di implicazioni per l’equilibrio regionale. La corsa agli armamenti potrebbe intensificare le tensioni tra Grecia e Turchia, con entrambe le nazioni che cercano di rafforzare le proprie capacità militari in un contesto di rivalità storica. Questo scenario potrebbe portare a un aumento della militarizzazione della regione, con conseguenze potenzialmente destabilizzanti per l’intera area del Mediterraneo orientale.