Fondamentale, in quest’ottica, l’espansione della capacità dell’oleodotto Tal, grazie alla quale il Paese diventa indipendente dal greggio di Mosca dopo ben 60 anni
Da oggi, giovedì 17 aprile 2025, la Repubblica Ceca si assicura il consumo annuo di petrolio tramite forniture da Trieste, grazie all’espansione dell’oleodotto Tal. Dopo sessant’anni, il Paese abbandona la dipendenza dal petrolio russo. Il premier Petr Fiala ha annunciato l’arrivo delle prime forniture di petrolio non russo, provenienti principalmente da Azerbaigian, Kazakistan e Nord Africa, garantendo la sicurezza energetica del Paese.
La Repubblica Ceca ha recentemente compiuto un passo decisivo verso la sostenibilità energetica e l’autonomia. Da oggi, il Paese è completamente indipendente dal petrolio russo, un traguardo storico che segna la conclusione di un legame durato sessant’anni con l’oleodotto Druzba, una delle principali arterie di approvvigionamento dell’Europa orientale. Questa transizione rappresenta un cambiamento fondamentale nella politica energetica della Repubblica Ceca, un aspetto cruciale per la sua sicurezza energetica.
Un nuovo inizio per la politica energetica
Il premier ceco, Petr Fiala, ha annunciato con orgoglio l’inizio delle forniture di petrolio non russo, provenienti principalmente da paesi come l’Azerbaigian, il Kazakistan e il Nord Africa. Durante una conferenza stampa su CT24, Fiala ha descritto questo momento come “giorni cruciali per le materie prime e la sicurezza energetica della Repubblica Ceca”. Le prime consegne di petrolio grezzo non russo sono già arrivate alla centrale petrolifera di Nelahozeves, situata a nord di Praga, dove il carburante sarà poi trasportato alla raffineria di Litvinov, nel nord-ovest del Paese.
Progetto Tal-Plus: accelerare la transizione
La transizione verso l’autonomia energetica è stata accelerata grazie al progetto Tal-Plus, avviato nel novembre 2022. Questa iniziativa è stata una risposta diretta all’invasione russa dell’Ucraina e ha comportato l’aumento della capacità dell’oleodotto Tal. I lavori, iniziati nel maggio 2024, hanno consentito alla Repubblica Ceca di rifornirsi fino a otto milioni di tonnellate di petrolio all’anno dagli oleodotti occidentali, coprendo interamente il fabbisogno delle raffinerie locali.
Un futuro sostenibile e diversificato
Il premier Fiala ha sottolineato come questa nuova strategia permetta di ridurre la dipendenza da un fornitore considerato inaffidabile, segnando un cambiamento significativo nella politica energetica del Paese. La Repubblica Ceca non solo si è allontanata dalla Russia, ma ha anche diversificato le sue fonti energetiche, un passo che potrebbe rivelarsi cruciale per la stabilità economica e politica futura. In un contesto europeo sempre più complesso, questo sviluppo rappresenta un esempio di resilienza e innovazione energetica che potrebbe ispirare altre nazioni a seguire un percorso simile.