Bruxelles, 9 apr – L’Ungheria voterà contro i controdazi proposti dall’UE verso gli Stati Uniti. Il ministro Péter Szijjártó avverte che tali misure causerebbero aumenti dei prezzi e chiede negoziati anziché ritorsioni. L’Ue potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione
L’Ungheria si prepara a opporre fermamente la proposta dell’Unione Europea di imporre controdazi sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti. Questa decisione, annunciata dal ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, tramite un tweet del portavoce del governo, Zoltan Kovacs, rappresenta un importante sviluppo nelle relazioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, già segnate da tensioni economiche e politiche.
Impatti economici dei controdazi
Szijjártó ha messo in evidenza come l’implementazione di tali misure tariffarie potrebbe portare a significativi aumenti dei prezzi per i consumatori ungheresi ed europei. Secondo le stime del ministro, l’introduzione di controdazi comporterebbe un incremento dei costi di circa 18 miliardi di fiorini ungheresi, equivalenti a circa 44 milioni di euro. Questo aumento andrebbe a colpire direttamente le tasche dei cittadini e delle imprese locali, aggravando una situazione economica già complessa.
Una strategia alternativa
In un contesto europeo dove molti Stati membri sono favorevoli all’uso delle tariffe come strumento di pressione, l’Ungheria ha scelto di adottare una strategia differente. Budapest punta su negoziati piuttosto che su ritorsioni commerciali. Szijjártó ha affermato che “la risposta giusta non sono le tariffe, ma i negoziati”, sottolineando l’importanza di trovare soluzioni diplomatiche per evitare di alimentare ulteriormente le tensioni tra le due sponde dell’Atlantico.
Riflessioni sul futuro delle relazioni commerciali
Il ministro ha avvertito che l’attuale approccio dell’Unione Europea, incentrato sulle ritorsioni, potrebbe aggravare la situazione. “L’Ue ha commesso un grave errore: questa situazione poteva essere evitata”, ha dichiarato, esprimendo preoccupazione per le potenziali conseguenze negative delle politiche tariffarie. La sua posizione rispecchia un sentimento crescente tra alcuni membri dell’UE che temono che l’imposizione di dazi possa portare a una spirale di ritorsioni, minacciando l’equilibrio commerciale e la stabilità economica dell’intero continente.
L’Ungheria si propone di farsi portavoce di una visione alternativa, promuovendo un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti per risolvere le controversie commerciali senza ricorrere a misure punitive. La scelta di Budapest di opporsi ai controdazi potrebbe influenzare altri Stati membri dell’Ue, stimolando dibattiti interni sulle strategie da adottare nelle relazioni commerciali internazionali.