Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha premiato 29 giovani con l’Attestato d’onore “Alfiere della Repubblica” per i loro meriti nel studio, arte, sport e volontariato. Inoltre, 4 targhe sono state assegnate per azioni collettive, promuovendo solidarietà e inclusione.
Il 5 aprile 2025, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a un gruppo di giovani che si sono distinti nel corso del 2024 per il loro impegno in vari ambiti, tra cui lo studio, le attività culturali, scientifiche, artistiche e sportive, oltre al volontariato e a gesti ispirati a un forte senso civico, altruismo e solidarietà. Questo riconoscimento rappresenta un importante segno di merito, mirato a valorizzare le azioni positive e l’impegno civico delle nuove generazioni, sottolineando l’importanza di un attivismo giovanile volto al bene comune.
L’importanza del premio “Alfiere della Repubblica”
Il Premio “Alfiere della Repubblica” è un’iniziativa che ha preso piede in Italia per promuovere e sostenere le buone pratiche tra i giovani. Mattarella, nel suo discorso, ha messo in evidenza come queste azioni non solo contribuiscano a migliorare la comunità, ma fungano anche da esempio per i coetanei. I giovani insigniti hanno dimostrato di essere portatori di valori fondamentali, come la solidarietà e l’inclusione, elementi cruciali per affrontare le sfide della società contemporanea.
Riconoscimenti collettivi e progetti significativi
Oltre ai riconoscimenti individuali, il Presidente ha deciso di premiare anche quattro gruppi di giovani, conferendo loro targhe speciali per azioni collettive che hanno avuto un impatto significativo nel promuovere valori di accoglienza e cooperazione. Questi premi collettivi sono stati assegnati a progetti che hanno dimostrato come il lavoro di squadra e la collaborazione possano portare a risultati straordinari, mettendo in risalto l’importanza dell’unione e della condivisione nella costruzione di un futuro migliore.
Nuove vie per la solidarietà
Il tema di quest’anno, “Nuove vie per la solidarietà”, riflette un’iniziativa che vuole ispirare i giovani a pensare in modo innovativo e creativo. In un mondo caratterizzato da sfide globali come la crisi climatica, le disuguaglianze sociali e i conflitti, è fondamentale che le nuove generazioni trovino e percorrano strade innovative per esprimere la loro solidarietà. Mattarella ha sottolineato come la solidarietà non debba essere vista come un semplice atto di generosità, ma come un impegno costante verso il miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
La cerimonia di premiazione si è svolta al Quirinale, un luogo simbolico che rappresenta l’unità e la dignità della nazione. La presenza di personalità del mondo della cultura, della scienza e delle istituzioni ha ulteriormente sottolineato l’importanza di questi riconoscimenti e il valore del contributo giovanile. I giovani premiati hanno avuto l’opportunità di esprimere le loro emozioni e condividere le loro esperienze, ispirando così altri a intraprendere percorsi simili.
Scopriamo le storie di alcuni dei giovani premiati.
Storie di resilienza e creatività
Maddalena Albiero, giovane poetessa di Bardolino, ha ricevuto il riconoscimento per la sua capacità di esprimere, attraverso la poesia, le emozioni e i sogni che accomunano molti adolescenti. La sua passione per le parole, sviluppata fin dall’infanzia, le ha permesso di trasformare in determinazione le sue insicurezze. La sua prima pubblicazione, presentata al Salone del Libro di Torino, è stata un’occasione per coinvolgere altri giovani in riflessioni sui temi universali dell’amicizia e della speranza.
Giada Baltieri, invece, è un esempio di resilienza. Nonostante la sua condizione di osteogenesi imperfetta, ha trovato la forza per diventare una mascotte per un evento sportivo dedicato alla ricerca. Attraverso il suo sorriso e la sua energia, Giada sensibilizza i coetanei sulla disabilità, dimostrando che gli ostacoli possono essere superati con determinazione e coraggio.
Michele Barbatelli ha mostrato un grande impegno verso la sua comunità di Appignano. Nonostante le difficoltà personali, è rimasto attivo come volontario, mantenendo vive le tradizioni locali. La sua storia testimonia la resilienza delle piccole comunità italiane e l’importanza del volontariato nel preservare la cultura e la storia del territorio.
Innovazione e tecnologia per il bene comune
Un altro giovane innovatore è Niccolò Bartolacelli, che ha utilizzato le sue abilità informatiche per sviluppare un software, Chroma, che facilita la lettura musicale per i dislessici. La sua passione per la musica e la tecnologia non solo ha ottenuto riconoscimenti internazionali, ma ha anche aperto nuove porte a chi ha bisogno di supporto nell’apprendimento.
Tommaso Caligari, a soli diciannove anni, ha già realizzato un dispositivo di intelligenza artificiale per la diagnosi precoce del morbo di Parkinson. La sua inventiva è stata ispirata dalla sofferenza del nonno, dimostrando come il dolore personale possa trasformarsi in una spinta per il bene comune. Condividendo la sua invenzione gratuitamente, Tommaso ha dato un contributo significativo alla comunità scientifica e ai pazienti.
Generosità e inclusività
Angela Calise, proveniente da una situazione familiare complessa, ha affrontato le sue difficoltà con coraggio. La perdita del padre e la malattia della madre non l’hanno fermata, anzi, l’hanno motivata a diventare una presenza di supporto per gli altri, dimostrando che la generosità può nascere anche dalle esperienze più dure.
Gabriele Ciancuto ha utilizzato la sua creatività per avvicinare i più piccoli alla scienza, scrivendo libri accessibili che spiegano concetti complessi in modo semplice e divertente. La sua iniziativa ha reso la scuola un luogo di scoperta e motivazione, contribuendo a far crescere una nuova generazione di appassionati di scienza.
Sara Cozzolino, campionessa di taekwondo, ha scelto di condividere le sue abilità sportive allenando bambini con disabilità. La sua dedizione non solo promuove l’inclusività, ma dimostra anche come lo sport possa essere un potente strumento di trasformazione sociale, capace di unire e ispirare comunità diverse.
Questi giovani, insieme a molti altri, rappresentano il futuro e la speranza di una società più giusta e solidale. Le loro storie ci ricordano che anche piccoli gesti possono avere un grande impatto e che l’impegno individuale può contribuire a creare un mondo migliore. La loro dedizione è un esempio che ispira tutti noi a fare la nostra parte, a partire dalle piccole azioni quotidiane che possono cambiare la vita di chi ci sta intorno.