L’intervento della premier Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati ha messo in luce la necessità di un approccio sostenibile al programma di riarmo europeo, noto come ReArm. Durante la sua replica alle comunicazioni in vista del Consiglio dell’Unione Europea, previsto per il 19 marzo 2025, Meloni ha sottolineato l’importanza di rivedere le spese legate alla difesa, insistendo affinché queste vengano scorporate dal calcolo del Patto di stabilità. La premier ha affermato con decisione: “La posizione del governo è chiara”, evidenziando che gli investimenti devono essere sostenibili e non pesare ulteriormente sul bilancio nazionale.
Un piano per il futuro della difesa
Il piano ReArm, presentato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, prevede un aumento significativo delle spese per la difesa, con l’obiettivo di rafforzare la capacità militare degli stati membri. Meloni ha evidenziato che, sebbene sia essenziale investire nella sicurezza, è altrettanto importante farlo in modo responsabile. Ha dichiarato: “Stiamo cercando di elaborare altre proposte”, accennando a un progetto che prevede garanzie europee per attrarre investimenti privati nel settore della difesa.
Il governo, in collaborazione con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sta lavorando su un’iniziativa simile all’Invest Eu, un programma di finanziamento già efficace in altri settori economici. Questa strategia mira a garantire che gli investimenti privati possano coadiuvare gli sforzi pubblici senza appesantire ulteriormente il debito nazionale. Meloni ha ribadito: “Cercheremo di rendere questo piano maggiormente sostenibile”, sottolineando l’intento del governo di trovare un equilibrio tra sicurezza e responsabilità fiscale.
La sicurezza dell’Ucraina e le garanzie NATO
Un altro tema cruciale affrontato dalla premier è stato il supporto all’Ucraina. Meloni ha proposto un’estensione dell’articolo 5 della NATO, che prevede la difesa collettiva, anche all’Ucraina. Ha dichiarato: “Questa misura non solo sarebbe più semplice e più efficace, ma aiuterebbe anche a svelare il bluff della Russia”. Secondo Meloni, il rafforzamento delle garanzie di sicurezza per Kiev rappresenterebbe un passo fondamentale per stabilizzare la regione e dissuadere ulteriori aggressioni.
In un contesto di crescente tensione internazionale, il governo italiano sta cercando di posizionarsi come un attore chiave nella politica di sicurezza europea, mantenendo un approccio pragmatico e focalizzato sugli interessi nazionali.
La questione dei migranti
Durante il suo intervento, Meloni ha affrontato anche la delicata questione dei migranti, rispondendo a una domanda della deputata Mara Carfagna. Ha evidenziato le difficoltà nel contrastare l’immigrazione clandestina, affermando: “Quando si entra illegalmente, già non si rispettano le regole”. Questo contesto rende complicata la possibilità di richiedere il rispetto delle norme ai migranti che arrivano nel Paese in modo irregolare.
Meloni ha messo in luce come la questione del risarcimento per chi entra illegalmente in Italia rappresenti un ostacolo nella gestione della crisi migratoria. Ha ribadito l’impegno del governo nel garantire una gestione ordinata e sicura delle frontiere, richiamando l’attenzione sulla necessità di una cooperazione più forte a livello europeo.
Le critiche del M5S
Le dichiarazioni della premier hanno suscitato reazioni accese in Aula, in particolare dai banchi del Movimento 5 Stelle (M5S). Meloni ha espresso il suo disappunto per le critiche ricevute, lamentando di aver ascoltato solo “improperi e insulti”. La tensione è aumentata quando ha sottolineato che le affermazioni secondo cui il governo non sta investendo nella sanità sono false.
“Non seguo pedissequamente né l’Europa né gli Usa, io con l’Italia”
Non sono mancati neppure degli screzi con i deputati del Pd. “Ai colleghi del Pd voglio dire che non mi sono chiare alcune cose. Per me la posizione e il punto di vista delle opposizioni contano, ma mi è stato chiesto in diversi interventi: ‘sta con l’Europa o con gli Stati Uniti?’. Mi pare di aver risposto tante volte, io sto sempre con l’Italia. Non seguo pedissequamente né l’Europa né gli Usa, io con l’Italia – ha aggiunto -. L’Italia è in Europa, ma sono anche per la compattezza dell’Occidente, che serve all’Italia e all’Europa. Semplificazioni su questo non aiutano”.