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Sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm per il nuovo contratto nazionale metalmeccanici, scaduto a giugno 2024. Venerdì 28 marzo 2025, mobilitazione di 8 ore in tutta Italia per riaprire le trattative con Federmeccanica e Assistal, chiedendo salari più alti e regole di lavoro più sicure.
Il 28 marzo 2025, i metalmeccanici di tutta Italia si fermeranno per un’importante giornata di sciopero di otto ore, organizzata dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm. Questa mobilitazione ha come obiettivo principale la riapertura delle trattative con Federmeccanica e Assistal per il nuovo contratto nazionale, scaduto a giugno 2024. Le manifestazioni si svolgeranno in tutto il Paese, da grandi città a centri minori, evidenziando le richieste di un settore in crescente difficoltà.
Le organizzazioni sindacali hanno già effettuato 16 ore di sciopero tra dicembre e febbraio, e ora chiedono una mobilitazione nazionale più incisiva. In una nota ufficiale, Fim, Fiom e Uilm hanno affermato:
Queste richieste emergono in un contesto economico difficile, caratterizzato da un’inflazione che erode il potere d’acquisto e da crescente precarietà nel mondo del lavoro.
La rottura delle trattative con Federmeccanica e Assistal è avvenuta in un momento critico. I sindacati accusano le associazioni datoriali di non aver mostrato una reale volontà di negoziare, presentando una “contro piattaforma” che ha complicato ulteriormente il dialogo. Rocco Palombella, leader della Uilm, ha commentato: “Ci siamo trovati di fronte a una provocazione, e da febbraio i negoziati si sono interrotti. Questo è il terzo sciopero che indiciamo, un fatto che non si vedeva da oltre 20 anni”. La frustrazione dei sindacati è palpabile, e il richiamo a una maggiore considerazione per i lavoratori è un tema ricorrente in queste discussioni.
Non solo i metalmeccanici si fermeranno: anche i lavoratori del Ccnl Unionmeccanica-Confapi parteciperanno alla mobilitazione. Michele De Palma, leader della Fiom, ha sottolineato l’importanza di questa unità: “Abbiamo bisogno di rilanciare l’industria e rinnovare il contratto nazionale. Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica hanno sospeso la trattativa: è un comportamento antidemocratico e irresponsabile. È essenziale ripristinare il potere d’acquisto dei lavoratori e ricostruire una politica industriale che impedisca i licenziamenti e riduca l’orario di lavoro”.
Le richieste dei sindacati non si limitano a questioni salariali; esse includono l’implementazione di politiche attive e di genere, per garantire maggiore inclusione e stabilità nel mondo del lavoro. La salute e la sicurezza sono al centro delle preoccupazioni, con una crescente domanda di ambienti di lavoro più sicuri e dignitosi. “Serve stabilità nei rapporti di lavoro e soprattutto che ci siano salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, ha aggiunto De Palma, invitando i cittadini a partecipare alle manifestazioni.
Le manifestazioni del 28 marzo rappresentano un momento cruciale per i metalmeccanici e per l’intero settore industriale italiano. Con una partecipazione attesa da diverse città e province, i sindacati sperano di riaccendere l’attenzione su problematiche che, se trascurate, potrebbero avere ripercussioni significative sul futuro del lavoro in Italia. In un contesto dove la crisi economica si fa sentire, la voce dei lavoratori si fa sempre più forte, chiedendo diritti, tutele e un adeguato riconoscimento del loro contributo al sistema produttivo.
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