Milano | pexels @Riccardo - Alanews.it
A Milano, tre nuove zone rosse si aggiungono a quelle esistenti, estendendo il provvedimento di “allontanamento” per persone pericolose. Le aree in questione includono via Padova, Colonne di San Lorenzo e il quartiere dei Fiori nel Comune di Rozzano.
Milano sta intensificando le sue misure di sicurezza con l’allargamento delle zone rosse e la proroga delle misure esistenti fino al 30 settembre. Questa decisione è stata presa durante una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduta dal Prefetto Claudio Sgaraglia, con l’obiettivo di garantire una maggiore protezione per i cittadini e contrastare comportamenti criminosi in aree sensibili della città.
Le nuove zone rosse comprendono aree significative come via Padova, le Colonne di San Lorenzo e il quartiere dei Fiori nel Comune di Rozzano, che si aggiungono alle cinque aree già designate. Queste ultime includono le zone intorno alle stazioni ferroviarie principali di Milano, come Milano Centrale, Porta Garibaldi e Rogoredo, oltre alle aree adiacenti a piazza del Duomo, alla Darsena e ai Navigli. Le zone rosse sono destinate a ospitare un’attività di monitoraggio intensificata, mirata a identificare e allontanare soggetti pericolosi, in particolare coloro che presentano precedenti per reati contro la persona, danneggiamento e possesso di armi.
Nei primi tre mesi di attuazione dell’ordinanza sulle zone rosse, le forze di polizia hanno registrato risultati significativi. Ecco alcuni dati rilevanti:
Queste cifre, secondo la Prefettura, indicano un’efficace risposta alle problematiche di sicurezza che affliggono la città. La proroga e l’estensione dell’ordinanza rispondono alla necessità di garantire ai cittadini migliori condizioni di sicurezza e di rafforzare la percezione di sicurezza.
In particolare, la zona di via Padova ha visto un incremento del presidio di sicurezza. A partire dal 10 marzo, il controllo è stato intensificato grazie all’impiego di unità mobili delle forze di polizia e di squadre di intervento territoriale, con particolare attenzione durante le ore serali e notturne. In poco più di due settimane, sono stati registrati:
Anche i locali pubblici sono stati oggetto di monitoraggio, con un provvedimento di sospensione della licenza adottato dal questore in un caso specifico.
L’intento delle autorità è chiaro: non solo proteggere i cittadini, ma anche migliorare la qualità della vita nelle zone più critiche della città. La Prefettura ha fatto sapere che, visto il successo delle operazioni fino ad ora, si sta valutando l’individuazione di ulteriori aree cittadine dove replicare servizi simili.
Il dibattito sulla sicurezza a Milano resta complesso e articolato. Da un lato, vi è la necessità di garantire la sicurezza pubblica; dall’altro, ci si interroga sull’efficacia di misure che possono risultare invasive nella vita quotidiana dei cittadini. Le esperienze passate hanno dimostrato che il dialogo tra istituzioni e comunità è fondamentale per trovare un equilibrio tra sicurezza e libertà individuali. Milano, con le sue sfide e opportunità, continua a essere un laboratorio urbano dove le politiche di sicurezza vengono costantemente testate e adattate alle esigenze di una popolazione in continua evoluzione.
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