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Narni, ordigno incendiario scoperto e sequestrato in Università: rivendicato da anarchici, si valuta pista terrorismo

Un episodio inquietante ha scosso l’Università degli Studi di Perugia, situata a Narni, in provincia di Terni. Un ordigno incendiario è stato scoperto e sequestrato dai carabinieri all’interno della facoltà di Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza. Questo evento, avvenuto nel pomeriggio di lunedì primo aprile, ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità, che hanno attivato unità cinofile e personale specializzato in operazioni antiterrorismo per gestire la situazione.

L’ordigno e la rivendicazione anarchica

L’ordigno, descritto come una scatola contenente due bottiglie incendiarie, è stato rivendicato da un gruppo anarchico attraverso il sito “Rivoluzione anarchica”. Il gruppo d’azione Kyriakos Xymitiris ha dichiarato di aver collocato l’ordigno all’interno del laboratorio della scena del crimine, evidenziando la loro intenzione di colpire un centro di formazione della futura intelligence italiana. La rivendicazione menziona anche la cooperazione tra l’Italia e Israele, accusando lo Stato italiano di genocidio nei confronti del popolo palestinese. Si valuta anche la pista del terrorismo per l’ordigno sequestrato in un’aula della facoltà di Scienze per l’investigazione e la sicurezza, a Narni. Secondo quanto riferito dall’Ansa, si sarebbe trattato in particolare di una scatola con all’interno due bottiglie incendiarie trovate nel locale.

Indagini in corso e implicazioni

Le indagini sono attualmente coordinate dalla Procura di Terni, ma è probabile che il fascicolo venga trasferito alla Procura Antiterrorismo di Perugia, date le implicazioni potenzialmente gravi della situazione. Le autorità stanno valutando se l’azione possa essere collegata a un fenomeno più ampio di atti di violenza politica, considerando l’affermazione di responsabilità da parte di un gruppo che si definisce anarchico.

Preoccupazione nell’ambiente universitario

La scoperta dell’ordigno ha generato preoccupazione tra gli studenti e il personale universitario, che si sono trovati coinvolti in un evento così allarmante all’interno di un ambiente educativo. La facoltà di Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza, già oggetto di dibattiti per la sua rilevanza nella formazione di professionisti del settore, si trova ora al centro di un’indagine che potrebbe rivelare le connessioni tra attivismo radicale e terrorismo.

Le autorità locali invitano alla calma, mentre proseguono le indagini per comprendere meglio le dinamiche dell’accaduto e le possibili conseguenze. Nonostante l’importanza dell’evento, al momento non si registrano feriti né danni materiali significativi, ma la situazione rimane sotto controllo e monitorata dalle forze dell’ordine.

Redazione

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