I colloqui sul programma nucleare iraniano tra Iran e Stati Uniti sono ufficialmente iniziati oggi a Roma, presso l’Ambasciata dell’Oman con la mediazione dell’Oman stesso. La ripresa delle trattative è stata annunciata dalla televisione di Stato iraniana intorno alle 11:30, segnando un momento cruciale per le relazioni tra Teheran e Washington, da tempo tese a causa delle controversie sul nucleare. Le delegazioni sono guidate dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e dall’inviato speciale statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff.
Un’opportunità per il dialogo
Il primo incontro si era tenuto lo scorso 12 aprile a Muscat, in Oman, in un clima di crescente tensione regionale e internazionale. Questi colloqui rappresentano una nuova opportunità per entrambi i Paesi di discutere le questioni legate al programma nucleare iraniano, che ha sollevato forti preoccupazioni tra i Paesi occidentali e in particolare tra Israele, che si considera minacciato dalla potenziale acquisizione di armi nucleari da parte di Teheran.
Durante un incontro avvenuto prima dei colloqui, Araghchi ha sottolineato l’importanza di raggiungere un accordo “logico e razionale” che preveda la rimozione delle sanzioni imposte all’Iran. “Tutte le parti coinvolte devono cogliere questa opportunità”, ha affermato il ministro, evidenziando che Israele rappresenta un ostacolo significativo per un Medio Oriente privo di armi nucleari. Secondo Araghchi, il governo israeliano alimenta l’iranofobia e contribuisce a creare un clima di insicurezza nella regione, esortando i Paesi europei e la comunità internazionale ad adottare una posizione responsabile, lontana da stereotipi e pregiudizi.
I principi dell’accordo
Ali Shamkhani, consigliere politico della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, ha aggiunto un ulteriore elemento al dibattito, affermando che l’Iran punta a ottenere “un accordo equilibrato, non una resa” nei confronti degli Stati Uniti. In un messaggio pubblicato su X, ha chiarito che i negoziatori iraniani partecipano ai colloqui con la massima autorità e determinazione. Shamkhani ha delineato nove principi fondamentali che dovrebbero guidare l’intesa: serietà, garanzie, equilibrio, rimozione delle sanzioni, rapidità, facilitazione degli investimenti e opporsi a qualsiasi riferimento a modelli di smantellamento del programma nucleare, come quelli libico ed emiratino.
Il sostegno internazionale
Il governo italiano, attraverso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha espresso il suo sostegno per il successo di questi colloqui, sottolineando la volontà di fornire tutto il supporto necessario per promuovere una soluzione diplomatica e duratura. Con il contesto geopolitico attuale così incerto, il mondo guarda con attenzione a Roma, sperando che questi incontri possano rappresentare un passo decisivo verso una maggiore stabilità nella regione e nel panorama internazionale.