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Nuove accuse contro Sean ‘Diddy’ Combs: la procura lo incrimina per abusi sessuali su una dipendente

L’accusa dei procuratori federali sostiene che Sean “Diddy” Combs abbia costretto un’impiegata a compiere atti sessuali e minacciato altre per attuare un schema di traffico sessuale durato due decenni. Combs ha negato le accuse e si prepara al processo di maggio.

Le autorità federali statunitensi hanno avviato un’indagine approfondita, sostenendo che l’artista e imprenditore avrebbe costretto un dipendente a partecipare ad atti sessuali e minacciato altri con violenza fisica e danni finanziari. Queste rivelazioni sono emerse da un atto d’accusa modificato pubblicato dall’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York, evidenziando un presunto piano di traffico sessuale che si sarebbe protratto per due decenni.

Dettagli delle nuove accuse

Le nuove informazioni ampliano l’accusa contro Combs, che si è dichiarato non colpevole di traffico sessuale e di altri reati. L’atto d’accusa, pur non presentando nuove evidenze, fornisce dettagli inquietanti sulle presunte pratiche coercitive di Combs nei confronti di diverse donne. In particolare, i pubblici ministeri affermano che:

  1. Le donne sarebbero state spesso drogate.
  2. Costrette a subire atti sessuali per giorni.
  3. Combs avrebbe registrato alcuni di questi atti, promettendo opportunità finanziarie e professionali in cambio del loro silenzio, accompagnate da minacce di violenza.

Condizioni di lavoro coercitive

L’atto d’accusa non si limita a descrivere le accuse di violenza sessuale, ma si sofferma anche sulle condizioni di lavoro coercitive dei dipendenti di Combs. Secondo i pubblici ministeri, i dipendenti erano costretti a lavorare per lunghe ore con poco riposo, vivendo sotto la costante minaccia di perdita del lavoro e violenza fisica. In particolare, un dipendente sarebbe stato costretto a subire atti sessuali attraverso minacce di violenza e danno psicologico.

La posizione legale di Combs

In risposta alle accuse, l’avvocato di Combs, Marc Agnifilo, ha negato fermamente le affermazioni, sostenendo che il suo cliente “non ha mai costretto nessuno a partecipare ad atti sessuali contro la propria volontà”. L’avvocato ha anche evidenziato che molti ex dipendenti sono pronti a testimoniare a favore di Combs, sottolineando il suo impegno nel costruire aziende innovative.

Attualmente, Combs sta cercando di far annullare l’accusa di prostituzione e ha richiesto al giudice di escludere le prove raccolte durante le perquisizioni nelle sue proprietà. I pubblici ministeri, tuttavia, affermano di avere registrazioni delle attività sessuali e di aver trovato armi e lubrificanti durante le ispezioni.

L’iter legale di Combs continua a generare un notevole interesse mediatico, mettendo in luce le complessità delle accuse di traffico sessuale e le loro implicazioni nella società contemporanea. (Fonte: cnn.com)

Redazione

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