Fuga e reato sono i motivi per cui il gip di Roma ha convalidato il fermo di Mark Antony Samson, che ha recentemente confessato l’omicidio di Ilaria Sula. Il giudice ha riscontrato gravi indizi di colpevolezza
La tragica vicenda di Ilaria Sula, studentessa di 21 anni uccisa a coltellate il 26 marzo, ha scosso profondamente la comunità e l’opinione pubblica. Il 5 aprile, il Giudice per le Indagini Preliminari (gip) di Roma ha convalidato il fermo di Mark Antony Samson, un giovane di 23 anni, accusato dell’omicidio di Ilaria, con la quale aveva avuto una relazione. La decisione del gip, motivata da un rischio di fuga, dalla possibilità di reiterazione del reato e dall’inquinamento probatorio, ha suscitato un’ondata di indignazione e preoccupazione.
Le indagini e le decisioni del gip
Nell’ordinanza di fermo, il giudice ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Samson. Questi elementi, uniti alle modalità dell’omicidio, hanno spinto il gip a ritenere necessario mantenere il giovane in custodia cautelare. La decisione di incarcerarlo nel carcere di Regina Coeli è stata motivata anche dalla necessità di proteggere l’integrità delle indagini e garantire la sicurezza pubblica.
La confessione di Samson
Durante l’interrogatorio, Samson ha raccontato di aver accoltellato Ilaria e di aver in seguito chiuso il suo corpo in una valigia, che ha poi portato con sé in macchina e abbandonato in un burrone. “L’ho accoltellata alle spalle e poi ho gettato via l’arma”, ha spiegato alle autorità. L’omicidio sarebbe scaturito dalla gelosia provata dopo aver visto sullo smartphone di Ilaria un messaggio inviato da un altro ragazzo. Il coltello usato per commettere il crimine si trovava sul vassoio con il quale Samson aveva portato la colazione alla vittima, che quella notte aveva dormito a casa sua. Il reo confesso si è poi sbarazzato dell’arma gettandola in un cassonetto assieme ad un sacco con dentro un tappeto e gli stracci usati per rimuovere le tracce di sangue dalla stanza. Al momento l’attendibilità della confessione è ancora sotto esame da parte degli inquirenti.