Un attacco israeliano all’alba ha ucciso un membro di spicco di Hamas, Hassan Farhat, e i suoi due figli a Sidone, nel sud del Libano
Un attacco aereo israeliano ha colpito all’alba di oggi un’abitazione a Sidone, nel sud del Libano, uccidendo un alto dirigente di Hamas e i suoi due figli. La notizia, riportata da fonti palestinesi e confermata dall’agenzia di stampa AFP, ha scatenato un’ondata di preoccupazione e paura nella popolazione locale, già provata da tensioni persistenti tra Libano e Israele.
Dettagli dell’attacco
Il dirigente ucciso è stato identificato come Hassan Farhat, noto con il nome di battaglia Abu Yasser. L’attacco ha preso di mira un appartamento situato al quarto piano di un edificio residenziale, causando anche danni ingenti agli edifici circostanti, a negozi e automobili parcheggiate in una delle zone più densamente popolate della città. Le immagini diffuse sui social media mostrano la devastazione, con fiamme che avvolgono le macerie e una nube di fumo che si alza nel cielo.
Reazioni all’attacco
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Ana, l’attacco è stato descritto come “ostile” e rappresenta una violazione del cessate il fuoco in vigore tra i due Paesi. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente escalation tra Israele e i gruppi militanti libanesi, in particolare Hamas e Hezbollah. Solo pochi giorni fa, il 1° aprile, un raid israeliano ha colpito un’area della periferia meridionale di Beirut, uccidendo un leader di Hezbollah, mentre un altro attacco mirato era avvenuto il 28 marzo.
Impatto sulla popolazione civile
Il fatto che l’attacco sia avvenuto in un’area residenziale e lontana dal confine con Israele ha suscitato preoccupazioni per la sicurezza dei civili. I residenti di Sidone, una città storicamente significativa per la comunità palestinese in Libano, si trovano ora a dover affrontare una nuova ondata di paura e incertezze. Diverse organizzazioni internazionali hanno espresso preoccupazione per le ripercussioni di tali azioni militari, che potrebbero esacerbare ulteriormente le tensioni nella regione già fragile.
Questo raid non è solo un episodio isolato, ma segna una continuazione di una strategia aggressiva da parte di Israele nei confronti di Hamas, che ha visto un aumento delle operazioni militari nel Libano meridionale, una zona tradizionalmente considerata una roccaforte di Hezbollah. La situazione rimane tesa e instabile, con la popolazione civile sempre più coinvolta in un conflitto che sembra lontano dalla sua risoluzione.