Il rito di constatazione della morte del Papa ha visto la partecipazione del capo dei Gesuiti, padre Arturo Sosa. Presenti anche altri importanti collaboratori
Nella serata di ieri, 21 aprile, il Vaticano ha vissuto un rito solenne per la constatazione della morte del Papa, un evento che ha segnato un momento cruciale nella storia della Chiesa cattolica. La cerimonia, carica di emozione e rispetto, ha visto la partecipazione di figure di spicco come il camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, e il superiore generale dei Gesuiti, padre Arturo Sosa. Le immagini trasmesse hanno catturato l’intensità del momento, evidenziando il profondo legame tra il pontefice scomparso e i membri della gerarchia ecclesiastica.
Un cerimoniale carico di significato
Durante la celebrazione, il Papa, vestito con una casula rossa, simbolo del martirio e della passione, giaceva nella bara con un rosario tra le mani. Questo gesto ha suscitato una forte commozione tra i presenti, testimoniando la sua vita dedicata alla preghiera e al servizio di Dio. La cerimonia ha avuto luogo in un’atmosfera di profonda tristezza, con rituali tradizionali che hanno accompagnato il rito, sottolineando il legame spirituale che ha unito il pontefice ai suoi fedeli.
Momenti di riflessione e unità
Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha guidato i presenti in un momento di riflessione, mentre il decano cardinale Giovanni Battista Re ha rappresentato la continuità della Chiesa in un periodo di transizione. Questo momento di unità ha visto le diverse componenti della Chiesa riunirsi per onorare un leader che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa cattolica.