Una telefonata anonima alla Corte di Cassazione ha provocato un allerta bomba a Roma, risultato poi infondato. Un misterioso “gruppo di comunisti combattenti” ha rivendicato il gesto
Una telefonata anonima ha scatenato un allerta bomba presso la Corte di Cassazione di Roma, nota come il Palazzaccio, nella mattina di oggi, 16 aprile 2025. La minaccia, che si è poi rivelata infondata, è stata rivendicata da un presunto “gruppo di comunisti combattenti” che si oppone al governo di Giorgia Meloni. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla crescente tensione politica in Italia e sulle motivazioni dietro tali azioni.
L’allerta bomba e le operazioni di evacuazione
L’allerta è scattata intorno alle 9:30, quando il centralino della Corte ha ricevuto una chiamata che segnalava la presenza di un ordigno esplosivo. Immediatamente, le forze dell’ordine, tra cui polizia e carabinieri, hanno avviato un piano di evacuazione e bonifica dell’area circostante. Gli agenti hanno effettuato controlli approfonditi all’interno e nei pressi del palazzo, ma non hanno trovato alcun ordigno. Questo intervento tempestivo ha garantito la sicurezza di tutti i presenti, evidenziando l’importanza delle procedure di emergenza in situazioni critiche.
La rivendicazione del gruppo e le implicazioni politiche
La rivendicazione del fantomatico gruppo, apparso per la prima volta nel dibattito pubblico, ha sollevato interrogativi sulla possibile motivazione politica dietro l’azione. I “combattenti contro Giorgia Meloni“, così si definiscono, sembrano voler contestare non solo l’attuale governo, ma anche le recenti decisioni politiche che hanno suscitato polemiche in ambito sociale ed economico. Non è la prima volta che vengono segnalate minacce di questo tipo in Italia, dove la tensione politica spesso sfocia in episodi di violenza verbale e, in alcuni casi, fisica. Tuttavia, le autorità hanno sottolineato che si tratta di un comportamento inaccettabile.
Misure di sicurezza e reazioni politiche
Le indagini sono ora in corso per identificare l’autore della telefonata e il reale scopo di questa rivendicazione. Il Ministero dell’Interno ha dichiarato che sono state potenziate le misure di sicurezza in tutto il paese, soprattutto in luoghi sensibili come istituzioni giudiziarie e politiche. Le forze dell’ordine stanno valutando la possibilità di collegamenti con altri gruppi estremisti attivi, mentre il Ministero della Giustizia ha confermato che saranno adottate ulteriori misure di protezione per garantire la sicurezza dei magistrati e dei dipendenti della giustizia.
Nel frattempo, l’episodio ha riacceso il dibattito sull’uso di minacce e intimidazioni nel clima politico attuale, con diversi esponenti politici che hanno condannato fermamente il gesto, invitando a mantenere un confronto civile e democratico. La Corte di Cassazione, nonostante l’episodio, ha ripreso regolarmente le sue attività, mentre le forze dell’ordine continuano a monitorare la situazione per prevenire futuri eventi simili.