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Il terremoto in Myanmar ha causato oltre 3.300 vittime e migliaia di feriti. L’ONU ha lanciato un appello urgente per aiuti umanitari. Il sisma del 28 marzo ha devastato il Paese, lasciando centinaia di persone disperse
Il Myanmar sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi della sua storia recente a causa del devastante terremoto che ha colpito il Paese il 28 marzo 2025. Le ultime stime dei media statali indicano un bilancio delle vittime che supera le 3.354 unità, con oltre 4.508 feriti e un numero imprecisato di dispersi, attualmente stimato attorno alle 220 persone. Questa calamità naturale ha devastato in particolare le regioni centrali e settentrionali del Paese, riducendo in macerie intere comunità e lasciando dietro di sé solo disperazione.
Il terremoto, registrato con una magnitudo di 7.1, ha avuto il suo epicentro nella regione di Sagaing, una zona già vulnerabile a causa della sua geografia e delle infrastrutture frequentemente inadeguate. Le scosse hanno provocato fratture nel terreno, causando il crollo di edifici residenziali, scuole e strutture sanitarie, aggravando ulteriormente la situazione di emergenza. Le immagini trasmesse dai media locali mostrano scene di devastazione, con famiglie che scavano tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti, mentre le squadre di soccorso faticano a raggiungere le aree più remote, ostacolate da frane e distruzione delle strade.
In risposta a questa tragedia, il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite ha lanciato un accorato appello alla comunità internazionale, esortando i Paesi di tutto il mondo a fornire assistenza immediata e sostegno al Myanmar. La situazione è critica, poiché le risorse locali sono già limitate e il bisogno di cibo, acqua potabile, medicinali e ripari temporanei è diventato urgente. Le organizzazioni umanitarie sono in prima linea, ma la mancanza di fondi e il difficile accesso alle zone colpite ostacolano gli sforzi di soccorso.
Le autorità locali stanno cercando di coordinare le operazioni di soccorso, ma la sfida è immensa. Molti villaggi sono stati isolati e l’assenza di comunicazioni rende difficile ottenere un quadro preciso della situazione. Le famiglie sfollate, costrette a lasciare le loro case, vivono in condizioni precarie, spesso in rifugi temporanei che non offrono protezione adeguata dalle intemperie. Il rischio di malattie infettive aumenta, rendendo l’assistenza medica fondamentale per prevenire ulteriori tragedie.
Nel contesto di questa crisi, è cruciale sottolineare come il Myanmar, un Paese già segnato da conflitti interni e instabilità politica, si trovi ora ad affrontare una prova difficile. La risposta della comunità internazionale e l’efficacia degli aiuti umanitari saranno determinanti nel garantire la sopravvivenza di migliaia di persone. La generosità e la solidarietà globale sono più che mai necessarie per alleviare le sofferenze di chi ha perso tutto.
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