Trump impone dazi su acciaio e alluminio: cosa significa per l'Europa?
Washington, 10 febbraio – Dazi del 25% su acciaio e alluminio: Donald Trump continua la sua guerra commerciale, imponendo tariffe a Canada, Messico e Unione Europea. Macron e Scholz già avvertono possibili risposte. La situazione economica si complica.
Il 10 febbraio 2025 rappresenta un momento cruciale nella guerra commerciale avviata dall’ex presidente Donald Trump. Recentemente, Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone dazi del 25% su acciaio e alluminio provenienti da diversi paesi, inclusa l’Unione Europea. Questo passo aggrava ulteriormente le tensioni tra gli Stati Uniti e i suoi alleati storici, con ripercussioni significative per l’economia globale.
La decisione di reintrodurre queste tariffe, già in vigore durante il suo primo mandato, è vista come una strategia per proteggere l’industria metallurgica americana, considerata fondamentale per il rilancio economico del paese. Kevin Hassett, consigliere economico di Trump, ha affermato che “la produzione di acciaio è una componente importante della nuova età dell’oro promessa da Trump”, suggerendo un obiettivo di competitività senza precedenti per l’industria americana.
Queste misure non colpiranno solo i paesi vicini come Canada e Messico, che già esportano rispettivamente il 25% e il 12% delle loro forniture di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. Anche paesi come Brasile, Corea del Sud e, naturalmente, i membri dell’Unione Europea subiranno conseguenze. L’UE, infatti, è un mercato cruciale per l’export americano, e le nuove tariffe potrebbero avere ripercussioni significative sulla sua economia.
Le reazioni europee sono state immediate. Il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito che i dazi statunitensi avranno effetti negativi non solo per l’Europa, ma anche per gli stessi Stati Uniti, aumentando l’inflazione interna e danneggiando le relazioni commerciali. Macron ha sottolineato che “il vostro primo problema è la Cina”, suggerendo che le misure di Trump potrebbero distogliere l’attenzione dai veri problemi economici.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso preoccupazione, affermando che l’Unione Europea è pronta a rispondere rapidamente a queste nuove misure tariffarie. “Possiamo reagire velocemente ai dazi, se dovesse diventare necessario”, ha dichiarato Scholz, evidenziando la determinazione dell’Europa a proteggere i propri interessi commerciali.
La storia recente dimostra che Trump non è nuovo a tali azioni. Durante il suo primo mandato, aveva già imposto dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio, giustificando la necessità di proteggere l’industria domestica dalla concorrenza sleale. Tuttavia, queste misure avevano portato a una significativa riduzione dell’export italiano di acciaio verso gli Stati Uniti, che aveva perso circa due terzi della sua quota di mercato.
Nonostante le revoche temporanee dei dazi per Canada e Messico, la recente decisione di Trump ignora completamente gli accordi commerciali esistenti, in un contesto geopolitico già complesso. Il presidente ha anche accennato all’introduzione di dazi reciproci, una misura che potrebbe intensificare ulteriormente le tensioni commerciali. “Se loro ci tassano, noi tassiamo loro, allo stesso modo”, ha spiegato Trump, sottolineando la sua determinazione a perseguire una politica commerciale che favorisca gli interessi americani.
La situazione è ulteriormente complicata dalle preoccupazioni espresse da ex funzionari di alto livello, tra cui cinque ex segretari al Tesoro e circa 200 ex dirigenti della sicurezza nazionale, che hanno avvertito contro quello che considerano un attacco alla democrazia. In un contesto di incertezze economiche e politiche, le aziende americane e straniere si trovano a fronteggiare un panorama sempre più incerto. Le imprese che dipendono dall’acciaio e dall’alluminio potrebbero subire un incremento dei costi, mentre i consumatori potrebbero vedere un aumento dei prezzi dei prodotti finiti.
Il futuro della politica commerciale statunitense sotto Trump rimane incerto. Le risposte internazionali potrebbero plasmare le dinamiche economiche globali nei prossimi anni. Mentre il mondo osserva attentamente gli sviluppi in corso, è evidente che la guerra commerciale non è destinata a placarsi, e che le conseguenze di queste decisioni potrebbero risuonare a lungo termine sia in America che all’estero.
Festival di Sanremo, i cantanti in gara sfilano sull'Eni carpet Gli artisti si sono fermati…
Washington, 10 febbraio - Scontro tra Elon Musk e Sam Altman, entrambi amici di Donald…
(ANSA) - ROMA, 10 FEB - Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ha dichiarato: "Ci stiamo preparando…
Foibe, corteo di Gioventù nazionale a Roma Perissa (Fdi): "Apprezziamo parole Mattarella, sicuramente continuare nel…
Dazi, Sangiuliano: "C'erano anche con Biden. Fondamentale dialogo Usa-Ue" L'ex ministro della cultura a Napoli…