Trump ha inviato una lettera al Leader Supremo iraniano Ali Khamenei per cercare un nuovo accordo sul programma nucleare in rapida espansione dell’Iran. La Casa Bianca ha confermato l’invio, mentre media iraniani seguono gli sviluppi.
Il recente sviluppo delle relazioni tra Stati Uniti e Iran ha suscitato un notevole interesse a livello internazionale. Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, ha annunciato di aver inviato una lettera al leader supremo iraniano Ali Khamenei con l’obiettivo di avviare un nuovo accordo nucleare. Questo tentativo segna un cambio di rotta rispetto all’accordo del 2015, dal quale Trump si era ritirato durante il suo primo mandato. Durante un’intervista con Fox Business News, Trump ha espresso la sua speranza che l’Iran possa essere aperto a negoziati, sottolineando i rischi di un possibile intervento militare.
Tensioni crescenti
L’annuncio di Trump si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Israele, Stati Uniti e Iran. Entrambi i paesi hanno avvertito che non permetteranno mai all’Iran di dotarsi di armi nucleari, alimentando timori di un possibile confronto militare. Nel frattempo, Teheran ha intensificato l’arricchimento dell’uranio a livelli preoccupanti, avvicinandosi a quelli tipicamente riservati alle nazioni dotate di armi nucleari. Trump ha dichiarato:
- “Ho scritto loro una lettera dicendo: ‘Spero che vogliate negoziare perché se dobbiamo intervenire militarmente, sarà una cosa terribile’”.
- La Casa Bianca ha confermato le sue affermazioni, evidenziando il desiderio di Trump di negoziare un accordo nucleare.
La posizione degli Stati Uniti
Trump ha ribadito la sua preferenza per un accordo negoziato, affermando che un’intesa sarebbe “altrettanto valida” rispetto a una vittoria militare. Ha sottolineato che il tempo sta per scadere e che “qualcosa deve succedere in un modo o nell’altro”. La speranza è che l’Iran accetti la proposta, poiché potrebbe portare vantaggi anche per il paese stesso.
L’Iran, da parte sua, ha sempre sostenuto che il suo programma nucleare ha scopi pacifici. Tuttavia, le tensioni con gli Stati Uniti, aggravate dalle sanzioni, e il conflitto con Israele, hanno complicato ulteriormente la situazione. L’amministrazione Trump ha mantenuto una posizione ferma, affermando che l’Iran deve essere impedito di acquisire armi nucleari.
L’accumulo di uranio arricchito in Iran
Sotto l’accordo nucleare del 2015, all’Iran era consentito arricchire l’uranio solo fino a una purezza del 3,67% e mantenere una scorta di 300 chilogrammi di uranio. Tuttavia, un recente rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha rivelato che:
- La scorta di uranio arricchito dell’Iran è aumentata a 8.294,4 chilogrammi.
- Il livello di arricchimento ha raggiunto il 60%.
Questa accelerazione nella produzione di uranio arricchito esercita ulteriore pressione su Trump, il quale ha affermato di essere aperto ai negoziati, mentre continua a colpire le vendite di petrolio iraniane con sanzioni, seguendo la sua politica di “massima pressione”.
In un discorso dello scorso agosto, Khamenei aveva mostrato apertura a colloqui con gli Stati Uniti, affermando che non c’era “danno” nel coinvolgersi con il “nemico”. Tuttavia, ha successivamente moderato questa posizione, dichiarando che i negoziati con gli Stati Uniti “non sono intelligenti, saggi o onorevoli”, in risposta alla proposta di Trump di avviare colloqui nucleari con Teheran.