Istanbul, 8 aprile – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato il Chp, il principale partito di opposizione, accusandolo di esibire un volto fascista durante le proteste per l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. Erdogan ha condannato violenza, vandalismo e boicottaggi contro aziende legate al governo, sostenendo che il Chp sta agendo come un’organizzazione marginale anziché un partito democratico
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha recentemente lanciato accuse pesanti nei confronti del principale partito di opposizione, il Chp (Partito Repubblicano del Popolo), definendolo un’organizzazione di stampo fascista. Queste dichiarazioni si inseriscono in un contesto di crescente tensione politica e sociale in Turchia, soprattutto dopo le recenti manifestazioni contro l’arresto di Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, sospeso con accuse di corruzione.
Le accuse di Erdogan e le manifestazioni
Durante un discorso rivolto ai delegati provinciali del suo partito, l’Akp (Partito della Giustizia e dello Sviluppo), Erdogan ha descritto le proteste come un esempio del “volto fascista” del Chp. Le manifestazioni, che si sono svolte non solo a Istanbul, ma anche in altre città turche, sono state organizzate per esprimere solidarietà a Imamoglu, visto come una figura chiave dell’opposizione e un possibile sfidante politico di Erdogan. Il presidente ha sottolineato che in politica “non c’è e non può esserci spazio per insulti, terrore di strada, vandalismo, violenza, distruzione e soprattutto blasfemia”, evidenziando la sua ferma condanna nei confronti delle azioni dei manifestanti.
L’incitamento al boicottaggio e la polarizzazione
Erdogan ha inoltre accusato il Chp di incitare al boicottaggio di aziende locali e nazionali, definendo tali azioni come atti di violenza politica. Ha affermato che le aziende sono state bersaglio di liste di linciaggio e minacce da parte di “organizzazioni marginali di sinistra”, che, secondo lui, si sono trasformate nelle “camicie nere” della principale forza di opposizione. Questo linguaggio suggerisce una crescente polarizzazione nel discorso politico turco, con Erdogan che tenta di dipingere il Chp come un nemico del popolo e della stabilità nazionale.
Il contesto politico e le elezioni del 2025
Il riferimento alle “camicie nere” ha una forte connotazione storica, evocando immagini di repressione e violenza politica. Erdogan sembra cercare di mobilitare il suo elettorato attorno a una retorica di difesa della nazione contro una presunta minaccia interna. Inoltre, ha criticato il Chp per aver cercato sostegno dall’Occidente, osservando che la loro richiesta non ha trovato riscontro. Questa affermazione potrebbe suggerire un tentativo di Erdogan di sfruttare il nazionalismo e di distorcere la narrativa politica, presentando il suo governo come l’unico baluardo contro le influenze esterne.
Denunciato Ozgur Ozel
Erdogan ha anche avviato un’azione legale contro Ozgur Ozel, leader dell’opposizione CHP, accusandolo di aver proferito insulti, in seguito a dichiarazioni in cui il leader dell’opposizione ha descritto il presidente come il capo di una “giunta”. La denuncia, presentata presso la Procura generale di Ankara, è stata comunicata dall’avvocato di Erdogan, Huseyin Aydin, tramite i social media. Aydin ha evidenziato che le affermazioni di Ozel non solo ledono l’onore del presidente, ma minano anche la dignità dell’ufficio che occupa. In risposta alle accuse, Ozel ha affermato che le sue parole erano basate su fatti e che il suo intento è difendere la democrazia turca. Ha anche sottolineato come l’arresto di Imamoglu rappresenti un attacco alla volontà popolare.