Bruxelles si prepara a una possibile emergenza: il primo ministro ungherese Viktor Orban critica il piano dell’UE per invitare le famiglie a fare scorte di cibo. Orban assicura che l’Ungheria non intende partecipare a conflitti, ribadendo il suo impegno per la pace
Durante un’intervista a Kossuth Radio, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’appello dell’Unione Europea per la preparazione di scorte di cibo da parte delle famiglie, suggerendo che questo potrebbe essere un segnale di un imminente coinvolgimento dell’Europa in conflitti bellici. Le sue parole, pronunciate il 28 marzo, hanno suscitato interrogativi sulle reali motivazioni dietro le misure proposte dall’UE.
Le dichiarazioni di Orban
Orban ha descritto l’appello dell’UE come “divertente” ma al contempo “spaventoso”, sottolineando l’importanza di prendere sul serio le implicazioni di tali comunicazioni. Secondo il premier ungherese, il piano della Commissione europea di consigliare alle famiglie di accumulare cibo sufficiente per 72 ore potrebbe rivelare una preparazione politica per un coinvolgimento più intenso nella guerra attualmente in corso, in particolare in riferimento al conflitto in Ucraina. La sua preoccupazione si inserisce in un contesto geopolitico delicato, dove la tensione tra Russia e Occidente è palpabile, e le conseguenze di un’escalation potrebbero avere ripercussioni in tutto il continente.
La posizione dell’Ungheria
Per rassicurare i cittadini ungheresi, Orban ha affermato che non vi è alcuna minaccia di guerra imminente, ribadendo: “L’Ungheria non andrà in guerra con nessuno, resteremo dalla parte della pace.” Con queste dichiarazioni, il premier ha cercato di placare le ansie dei suoi concittadini in un periodo di incertezze globali. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di sostenere gli sforzi di pace, in particolare quelli guidati dagli Stati Uniti e dall’ex presidente Donald Trump. Questo richiamo si inserisce in un contesto di crescente isolamento dell’Ungheria all’interno dell’Unione Europea, dove le politiche di Orban sono state criticate per la loro inclinazione autoritaria.
Il piano dell’Unione Europea, che ha suscitato le osservazioni di Orban, è parte di misure di emergenza per preparare i cittadini a eventuali crisi alimentari, energetiche o di altro tipo. Questa iniziativa è stata vista come una risposta necessaria alle interruzioni delle catene di approvvigionamento dovute alla guerra in Ucraina e alle sanzioni imposte alla Russia.