Steve Witkoff | Instagram @breaking911 - alanews
L’inviato americano Steve Witkoff afferma che un accordo con l’Iran sarà possibile solo se verrà limitato l’arricchimento dell’uranio al 3,67%.
Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, ha recentemente dichiarato che un accordo duraturo con l’Iran sarà possibile solo se il paese abbandonerà completamente il suo programma di arricchimento dell’uranio. Durante un’intervista a Fox News, Witkoff ha sottolineato che qualsiasi intesa deve stabilire un quadro per la pace, la stabilità e la prosperità nella regione, evidenziando la necessità di un approccio rigoroso nei confronti delle ambizioni nucleari iraniane.
Witkoff ha affermato che l’obiettivo primario degli Stati Uniti è impedire che l’Iran sviluppi armi nucleari. Attualmente, l’Iran sta arricchendo l’uranio a una percentuale che raggiunge il 60%, ben al di sopra del limite del 3,67% stabilito dall’accordo nucleare del 2015, noto come Piano d’Azione Globale Congiunto (JCPOA). Questa situazione ha suscitato preoccupazioni internazionali, poiché il livello di arricchimento attuale avvicina l’Iran alla possibilità di produrre una testata nucleare.
Secondo fonti come il Guardian, le richieste statunitensi non si limiterebbero a un semplice congelamento del programma di arricchimento, ma includerebbero anche il trasferimento delle scorte di uranio arricchito in un paese terzo, come la Russia. Questa strategia potrebbe garantire una maggiore sicurezza internazionale, riducendo le riserve di uranio che l’Iran potrebbe utilizzare per scopi militari.
L’argomento dell’arricchimento dell’uranio è diventato un punto cruciale nei colloqui tra Iran e comunità internazionale. La negoziazione di un nuovo accordo richiede un delicato equilibrio tra le esigenze di sicurezza globale e le aspirazioni economiche dell’Iran. Gli Stati Uniti, sotto la guida dell’amministrazione Biden, stanno cercando di ripristinare i legami diplomatici interrotti, ma le posizioni rimangono distanti.
In questo contesto, Witkoff ha ribadito l’importanza di un accordo solido, equo e duraturo, suggerendo che il coinvolgimento attivo degli Stati Uniti, e potenzialmente di altri attori internazionali, sarà fondamentale per raggiungere una risoluzione pacifica e sostenibile delle tensioni nucleari in Medio Oriente.
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